la memoria dispersa

LE CATTEDRALI DELLA SOLITUDINE


 Nonostante che la palpabile crisi abbia  spazzato via in un colpo solo ottimismo e certezze, centri commerciali, outlet, sale multiplex e store di ogni tipo e misura  continuano a crescere come funghi un po’ dappertutto, anche a pochissima distanza l’uno dall’altro. Io non ho che da scegliere, basta una decina di chilometri e li raggiungo in ogni direzione.Shopping centre  outlet, cash and carry senza parlare dei numerosissimi Iper con  una connotazione più  specificatamente food and beverage sono tutte definizioni inglesi visto che  il concetto di centro commerciale viene direttamente dagli USA ed è andato sviluppandosi nel nostro Paese in un crescendo mozartiano. All’inizio, per l’italiano appena inebriato dal passaggio all’euro che l’aveva consacrato cittadino europeo a pieno titolo, con in tasca un potere d’acquisto non ancora rosicchiato dalla futura catastrofe economica, divenne la nuova frontiera del consumismo più sfrenato, abbagliato dai rutilanti giochi di luce e  scenografie rubate alla più azzardata fantasia. E cominciò a riversarsi a frotte, famiglie intere, due tre figli a seguito non trovavano di meglio che andare a trascorrere i sabati pomeriggio al centro commerciale   preferendo riempirsi di  odori provenienti dalle varie cucine multietniche dove hot dog e affini avevano la meglio piuttosto che ossigenarsi i polmoni in mezzo alla natura. L’idea metropolitana era tutta qua ma ancora adesso mi è difficile cogliere il  senso di questa abbuffata di stimoli in un non luogo reale che   ha preso il posto della piazza, luogo deputato per eccellenza azzerando chiacchiere e pensieri da sempre legati a un incontro a cielo aperto.Qui ci si dà appuntamento, si prende l’aperitivo, si compra, ora più che mai diventato un optional, e si fa lo  struscio, il rito più sociale e antico che esista ma  il più bel  manufatto architettonico o la ricostruzione scenografica più felice non possono  creare l’atmosfera di  una via del centro storico magari affrescata da un cielo stellato.E’ cambiato il modo di relazionarsi, lo stile di  vita e  questo mutamento  di abitudini è diventato oggetto di studi perché paradossalmente, l’accorciamento delle distanze, invece di unire ha diviso  e ci sentiamo molto più soli oggi in un centro commerciale affollato all’inverosimile che al limitar di un  bosco in un giorno autunnale.