Quale veicolo più importante della pittura a rappresentare la solitudine.Edward Hopper il grande pittore americano vissuto agli inizi del ‘900 ne è forse l’esponente più significativo perché nei suoi quadri la solitudine è palpabile, la vivi, la tocchi.Non è mai individuale ma nasce dal malessere, dalla noia, dalla incomunicabilità che in una città immensa come New York, alle prese con la grande crisi del ’29, il proibizionismo, il gangsterismo comincia a infiltrarsi generando quel disagio tra esseri umani che nonostante i colori e la luce vivida dei quadri appaiono ingessati in una rigidità e fissità che li rende estranei al contesto in cui si trovano.Basta osservare uno dei suoi quadri più famosi: Nighthawks (Nottambuli) per riscontrare l’effettiva estraneità gli uni agli altri dei vari soggetti dipinti.
HOPPER, TRA SOLITUDINE E ATTESA
Quale veicolo più importante della pittura a rappresentare la solitudine.Edward Hopper il grande pittore americano vissuto agli inizi del ‘900 ne è forse l’esponente più significativo perché nei suoi quadri la solitudine è palpabile, la vivi, la tocchi.Non è mai individuale ma nasce dal malessere, dalla noia, dalla incomunicabilità che in una città immensa come New York, alle prese con la grande crisi del ’29, il proibizionismo, il gangsterismo comincia a infiltrarsi generando quel disagio tra esseri umani che nonostante i colori e la luce vivida dei quadri appaiono ingessati in una rigidità e fissità che li rende estranei al contesto in cui si trovano.Basta osservare uno dei suoi quadri più famosi: Nighthawks (Nottambuli) per riscontrare l’effettiva estraneità gli uni agli altri dei vari soggetti dipinti.