Ci sono persone così presenti nelle loro convinzioni da non lasciare il benché minimo spazio al dubbio o alla molteplicità delle ragioni. Hanno un unico credo, il loro e un’unica prospettiva dei fatti che coincide sempre con la loro inattaccabile e inappellabile visione. Il loro dolore è assoluto e a senso unico e deriva sempre da comportamenti sbagliati nei loro confronti, vittime designate di attacchi subdoli e meschini vissuti come brucianti offese alla loro sensibilità e sentimentalismo. Hanno un ego sconfinato e il non sentirsi al centro dell’attenzione fa scattare una sorta di meccanismo di autodifesa che li porta ad alterare la propria percezione della realtà modellata secondo un vissuto esperenziale costellato di negatività e sfiducia. Viaggiano nel loro mondo solipsistico rifugiandosi in una sorta di isolazionismo compiaciuto per l’incapacità di avviare relazioni dove la comunicazione dialogica potrebe minare quel castello di apparenti certezze via via definito nel tempo. In questa paura degli altri, perché questo è il problema di fondo, è ravvisabile la paura nei confronti di se stessi, perchè probabilmente all’origine di tutto c’è un mancato processo di maturazione, un mancato consolidamento della personalità, una disperata ricerca di amore.
CERCANDO DI CAPIRE
Ci sono persone così presenti nelle loro convinzioni da non lasciare il benché minimo spazio al dubbio o alla molteplicità delle ragioni. Hanno un unico credo, il loro e un’unica prospettiva dei fatti che coincide sempre con la loro inattaccabile e inappellabile visione. Il loro dolore è assoluto e a senso unico e deriva sempre da comportamenti sbagliati nei loro confronti, vittime designate di attacchi subdoli e meschini vissuti come brucianti offese alla loro sensibilità e sentimentalismo. Hanno un ego sconfinato e il non sentirsi al centro dell’attenzione fa scattare una sorta di meccanismo di autodifesa che li porta ad alterare la propria percezione della realtà modellata secondo un vissuto esperenziale costellato di negatività e sfiducia. Viaggiano nel loro mondo solipsistico rifugiandosi in una sorta di isolazionismo compiaciuto per l’incapacità di avviare relazioni dove la comunicazione dialogica potrebe minare quel castello di apparenti certezze via via definito nel tempo. In questa paura degli altri, perché questo è il problema di fondo, è ravvisabile la paura nei confronti di se stessi, perchè probabilmente all’origine di tutto c’è un mancato processo di maturazione, un mancato consolidamento della personalità, una disperata ricerca di amore.