la memoria dispersa

IL BACIO SULLA BOCCA


 
 Alle cinque, davanti al terzo palo della luce lungo la Via Stretta. Dovevamo incontrarci in un luogo inconsueto e scarsamente illuminato,  lontano dal gran passaggio per quello che per me sarebbe stato il momento tanto atteso del primo appuntamento.   Ci conoscevamo da poco, lui più grande di un anno era conosciuto a scuola per essere un fuoriclassse della squadra di basket locale ed era passata voce che scrivesse benissimo tanto più che l'insegnante di lettere, forse nostalgica del fascio, aveva lodato in presenza di tutta la classe il suo tema d'Italiano Luci ed ombre sulla vita di Mussolini.Si sapeva che aveva idee fasciste  stemperate di idealismo ma quello che non avrei mai potuto pensare era di potermi innamorare di uno che non rispecchiava i miei di ideali, in perfetta antitesi con i suoi.Aveva infilato un bigliettino con il nome della via nel mio astuccio, probabilmente tra un cambio e l'altro di lezione,  e nel leggerlo  mi sentii accendere il viso da un improvviso rossore.Le mani tremavano nel riporlo mentre il mio sguardo fisso in direzione del professore era già lontano.  All'uscita dalla scuola lo intravidi nella fiumana che in breve si sarebbe dissolta.Quel pomeriggio non mi riuscì di concentrarmi su nulla, nervosa  e agitata al pensiero di quell'incontro.Cosa gli avrei detto? Cosa avrei fatto? Cosa mi sarei messa? Capelli sciolti, coda di cavallo? Sciarpa e berretto, era novembre, e che scusa con i miei?Avevo 17 anni ma per poter uscire avevo dovuto inventarmi un libro imprestato a una mia compagna.Alle cinque in punto mi trovavo nella fascia di luce del terzo palo quando lo vidi arrivare in bicicletta.Faceva freddo e si capiva dalle nuvole di vapore che ci uscivano dalla bocca.Mi prese per mano  e le mie si scaldarono già al contatto.Il cuore mi batteva forte e temevo potesse accorgersene.Camminavamo e un'ondata di calore mi sommerse mentre diventavo sempre più loquace  e discorsiva.Era ormai buio, parlavamo da circa mezz'ora e mi pareva di stare per toccare quelle stelle che nel cielo terso di quella sera quasi invernale luccicavano, facendo brillare i nostri occhi.Ci fermammo all'imbocco di un sentiero che portava a una collinetta e seduti su quei gradini improvvisati lui mi cinse le spalle sfiorandomi il viso.Appoggiò delicatamente le sue labbra alle mie tanto che ebbi un sussulto misto di stupore e piacere.Il bacio divenne sempre più intenso e insinuante e si potevano contare i battiti dei nostri cuori.Fu un tempo infinito e la percezione di una felicità assoluta.Arrivata a casa la mancanza del libro e la luce negli occhi fu la più eloquente delle risposte. Mi gettai sul letto e ad occhi chiusi  assaporai la bellezza del mio primo bacio e la sensazione di essere diventata grande.