la memoria dispersa

STRADE


La strada, non solo un tratto d'asfalto o non, che bene o male accoglie i nostri passi svelti, affaticati felici, ma anche il viaggio inteso come possibilità, incontro, nonché l'esplorazione  dentro e fuori di noi che spesso ci accompagna lungo strade impervie e sconosciute. L'accostamento  più immediato va al libro di Kerouac, quel capolavoro letto in gioventù che mi ha aperto infiniti mondi stuzzicando la mia voglia di scoprire, andare verso luoghi sconosciuti con l'unico intento di tacitare una  sottile inquietudine inspiegabile a parole. La storia di Sal e Dean i due protagonisti del viaggio on the road in un'America i cui gli spazi infiniti  e i paesaggi stupendi contribuiscono ad acuire l'urgenza di andare,  è tutta riassunta in questo bellissimo passo del libro "Sal, dobbiamo andare e non fermarci mai finché non arriviamo" "Per andar dove, amico mio?" "Non lo so, ma dobbiamo andare". dove la non meta costituisce la meta del loro bisogno di muoversi, affamati di vita e di sperimentazioni di ogni tipo. E la strada è anche il bellissimo libro di Cormac McCarthy che conduce il lettore a fare i conti e a interrogarsi sul suo senso di genitorialità, abnegazione e amore. La strada  in questo caso non è che la rappresentazione dell'esistenza, la lotta condotta da un padre di fronte a una situazione catastrofica, apparentemente senza via d'uscita, in cui il ruolo padre-figlio viene ribaltato dal tentativo del figlio di strapparlo al  buio interiore che lo divora. Si tratta di temi forti ma la strada intesa come "cammino" non è solo sofferenza e introspezione. E' anche il luogo della partecipazione, della conoscenza, dello scambio e soprattutto dà l'idea di movimento e si presta ad essere utilizzata come metafora della vita. A questo proposito il pensiero non può non andare al film La Strada, capolavoro di Fellini, con un'insuperabile Giulietta Masina che ancor oggi commuove per quel miscuglio di ingredienti tristi e grotteschi che non sono che un pretesto per rappresentare il viaggio di Zampanò e Gelsomina, un viaggio che li condanna entrambi a un epilogo tragico ma catartico. La cattiveria di Zampanò che sottopone Gelsomina a ogni tipo di angherie e crudeltà si stempererà alla fine in un pentimento tardivo ma sentito e profondo che riuscirà ad umanizzare la sua anima anche se ormai Gelsomina, personaggio poetico nel suo incanto naturale è irrecuperabile nella sua follia. L'arco della nostra esistenza è pieno di ostacoli, curve, rettilinei ma anche dossi, salite, discese che però possono aprire scenari e paesaggi favolosi. Sta a noi percorrerla alla giusta velocità e rispettarne o meno limiti e divieti.