la memoria dispersa

FINE


Le foglie stentavano a staccarsi dall'albero in quella limpida giornata di ottobre, aggrappate a quell'idea di felicità che le stava illudendo per la prolungata ondata di calore che sembrava non finire mai. Si muovevano appena al vento leggero, attente ad ogni minimo movimento che ne anticipasse la fine in balia di una sorte già scritta. Si crogiolavano a quel sole pervicace, un po'anomalo, senza chiedersi perché pregustando quegli attimi di vita, regalo della natura. Grossi nuvoloni si preannunciavano all'orizzonte ma loro continuavano a bearsi inconsapevoli di quel che le attendeva. Il cielo diventò grigio all'improvviso e un vento di tramontana cominciò a soffiare sferzandole senza pietà mentre indifese si abbandonavano a quella furia distruttrice. La fine imminente, in quel ondeggiare confuso, diede un'immagine di dolore, silenzioso, interrogativo, incredulo... Le foglie morteOh, vorrei tanto che anche tu ricordassii giorni felici del nostro amoreCom'era più bella la vitaE com'era più bruciante il soleLe foglie morte cadono a mucchi...Vedi: non ho dimenticatoLe foglie morte cadono a mucchicome i ricordi, e i rimpiantie il vento del nord porta via tuttonella più fredda notte che dimenticaVedi: non ho dimenticatola canzone che mi cantaviÈ una canzone che ci somigliaTu che mi amavie io ti amavoE vivevamo, noi due, insiemetu che mi amaviio che ti amavoMa la vita separa chi si amapiano pianosenza nessun rumoree il mare cancella sulla sabbiai passi degli amantiLe foglie morte cadono a mucchie come loro i ricordi, i rimpiantiMa il mio fedele e silenzioso amoresorride ancora, dice grazie alla vitaTi amavo tanto, eri così bellaCome potrei dimenticartiCom'era più bella la vitae com'era più bruciante il soleEri la mia più dolce amica...Ma non ho ormai che rimpiantiE la canzone che tu cantavila sentirò per sempreÈ una canzone che ci somigliaTu che mi amaviio che ti amavoMa la vita separa chi si amapiano pianosenza nessun rumoree il mare cancella sulla sabbiai passi degli amanti divisi.Jacques Prévert (1900-1977)