la memoria dispersa

IO NON SONO CHARLIE


 Non è vigliaccheria, nemmeno qualunquismo, neppure contradditorietà. È soltanto che identificarsi con Charlie non significa necessariamente pensare e agire in senso unico. Si può affermare il proprio pensiero di uomini liberi in mille modi e se io sono  Charlie  significa rispettare il pensiero libero di Charlie espresso nelle sue modalità, che possono  anche non essere condivise, allora Io sono Charlie ma se l'identificazione serve soltanto come scontro di civiltà e linea di demarcazione ideologica,  rivendico il diritto alla mia diversità,  consapevole che non è l'uniformità che unisce ma il porsi alla pari  sullo stesso piano dialogico.  LIBERTÅ Bisogna far tacere l'uomo che dice e che non ha paura, l'uomo che agisce come pensa, che  ha coltivato in seno la parola libertà. Libertà è una  bestemmia per chi non sa cosa sia accettare, dialogare, condividere, rifiutare, avere un'opinione, dissentire, amare... Bisogna far tacere l'uomo che nell'incontrarti per strada, tu uomo oscuro dal pensiero unico unilaterale, es-clusivo ti affronterebbe senza tema, magari girandoti le spalle come si fa con chi ti fidi. Bisogna far tacere l'uomo che accetta la sfida con coraggio e ne  mette in conto  le conseguenze. Bisogna far tacere l'uomo che agonizzante, incredulo, raccogliendo le ultime sue forze andrebbe tentoni scrivendo col sangue la  parola per la quale ha vissuto: libertà.  lf