la memoria dispersa

Parigi anno zero


 Parigi anno zeroChi potrà spiegare mai ai padri,madri,figli, compagni,che quella manoche solo qualche istante, un'ora, un giorno primasalutava,accarezzava,abbracciava,stava per essereraggelata dalla follia omicidache di lì a poco avrebbe spento intenzioni e sorrisidei tanti Germain, Fanny, Mathieu, Valeria...passati dalla luce al buio,dalla vitalità accesa all'oscuritàdi abissi non voluti.Scherzavano, ridevanonella freschezza giovanile,erano tra quelli che avevano scanditoin giorni non lontani‘Je suis Charlie' e quante volte l'avranno ripetutoa fior di labbra,come un mantra per esorcizzare la paura,dire sì alla vita,alla libertà, all'amore, lo sguardo teso verso l'altoad afferrare il cielo,un cielo che si è oscurato all'improvvisotrasformato in notte permanente.Riversati in strada e nei locali,ignari del destino avverso,vittime predestinate,i primi scoppi non li allarmarono,ma il riso ben prestosi trasformò in smorfia di terrore.Urlavano, scappavanoda quell'inferno improvvisato,una scomposta fuga spezzata daCaligola moderni.Non sapremo mai cosa avvenne realmente in quei momentia tu per tu coi boia assassiniche a volto scoperto,kalashnikov in manospazzavano via,colpendoli uno ad unoi sogni del futuro.lf