la memoria dispersa

A distanza


Robert Doisneau, Le Muguet du Métro, 1953  ...io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati. Giugno ’73 F. De Andrè  De Andrè, in questa magnifica canzone conclude così questa storia d’amore, intensa e improbabile...ma ascoltandola mi chiedevo sempre se fosse possibile arrivare ad una simile affermazione, magari ancora feriti da un amore finito.Ci vuole coraggio  ad accoglierla e  comprenderla  nella sua pienezza e occorre spogliarsi di tutta  l’energia negativa accumulata. Rabbia, frustrazione, dolore formano un’incrostazione difficile da rimuovere e all’inizio l’altro/a appare un carnefice che ha appena lacerato  le tue carni. Il tempo ti dà le risposte e  ti accorgi che non vi può essere odio laddove c’è stato amore,  i distacchi a volte sono necessari proprio per salvarlo quell’amore, per farlo risplendere di una luce unica. E allora, pur avendone nostalgia lo guardi da lontano e...sorridi.  Ricordo quei giorni felici quando il cuore scoppiava al suono della tua voce e l’emozione grattava in gola e creava lunghe pause. Sospiri, sussurri, tremiti vibravamo insieme, bevevamo lo stesso nettare, lasciavamo le stesse orme, morivamo sulle nostre labbra. lf