la memoria dispersa

Sempre...per sempre


Nicoletta Tomas Caravia Sempre e mai, due avverbi apparentemente insignificanti ai quali spesso attribuiamo un concetto di assoluto ben sapendo che di assoluto c’è soltanto lo scorrere del tempo  e la certezza della morte. Eppure quel “per sempre” pronunciato con la massima sincerità e convinzione, soprattutto nel momento dell’innamoramento che vorremmo eternizzare,  può naufragare per infinite ragioni perché è legato al momento presente dinanzi alle stesse condizioni che ne hanno determinato il pronunciamento. Come dice un mio amico,  l'avverbio “sempre”, molto usato in amore, è privo di significato a meno che non si avverta subito, alla fine dell’ennesimo “sempre”, la necessità di dire ancora “sempre”. In sostanza è l’idea dell’amore che si conferma e autentifica di continuo finché sono presenti le condizioni che l’hanno determinato. Il “per sempre”, paradossalmente,  può avere la temporalità di un attimo ma essere così intenso da sembrare infinito. Dovremmo ricordarcelo quando un amore finisce e resettiamo tutto, privandoci di momenti di vita che per un periodo più o meno lungo ci hanno reso felici. Anche il mai è legato alla percezione che ne abbiamo nel momento in cui lo pronunciamo. Davanti ad un’ipotetica idea di abbandono, nel momento del massimo appagamento amoroso il mai fluisce naturale e rafforza quell’idea d’indissolubilità che in quel momento è la ragione unica del nostro esistere rendendoci infiniti.  Stasera, ripensandoci, con il cuore e lo stomaco in subbuglio, mi dico che forse in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. È come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai. Sì, è proprio così, un sempre nel mai". Mi è rimasta impressa questa frase de “l’Eleganza del riccio” dove l’accostamento di due parole, un raffinatissimo ossimoro, può togliere e dare contemporaneamente valore a questi due esigui  avverbi  in base al significato che siamo disposti a dargli. Riflessioni alle quali giungi dopo aver vissuto il disincanto e sperimentato amarezze e delusioni ma anche un  punto di arrivo dopo un percorso evolutivo.