la memoria dispersa

Incomprensioni e dintorni


 È sempre difficile riconoscere  i propri torti   quando si è immersi nelle proprie solidissime ragioni svincolate da una qualsivoglia tensione emotiva. È come se viaggiassimo su un binario a senso unico. Non esistono altri viaggi se non  il nostro,  supportato  da un’infinità di argomentazioni   tutte a sostegno di un’indiscutibile  tesi. Questo tipo d’irriducibilità delle proprie posizioni conduce immancabilmente  verso la dissoluzione dei rapporti e spesso diventa l’unico abito da indossare quando è accompagnata dall’orgoglio, mancanza di umiltà ma anche molto più semplicemente disamore. Quante relazioni di svariata natura  interrotte  anche bruscamente a causa  di incomprensioni più o meno serie, più o meno suffragate da autentiche ragioni! Siamo abituati a valutare, criticare, giudicare ma siamo molto tolleranti con noi stessi soprattutto quando una cosa, una persona hanno  perso interesse ai nostri occhi, diventando da preziosa a inutile,  o peggio indifferente.  Eppure fino a poco tempo prima ci era indispensabile e avremmo lottato strenuamente per non lasciarcela scappare. Ma anche i  sentimenti che ci sembravano inossidabili possono sgretolarsi davanti a motivazioni risibili solo perché arrivati a fine corsa, un’eventualità che non teniamo mai in debita considerazione  quando  affrontiamo un percorso di condivisione affettiva. È che non siamo mai preparati alla rottura, la vediamo come un fallimento perché entra in gioco non solo la percezione che abbiamo di noi ma anche quella che hanno gli altri nei nostri confronti. Spesso fingiamo o recitiamo una parte, pur di non rompere il filo di menzogne, convenienze, opportunismi, false convenzioni che tengono in vita un’immagine. Ci rendiamo conto? Un’immagine e a quella abiuriamo la nostra capacità di emozionarci ancora, metterci in gioco, partendo dalla consapevolezza che ogni incontro è importante anche se non definitivo ma questo genere di scoperte  non s’imparano, si sperimentano.