la memoria dispersa

Donne 2 - 8 marzo


 Donne d’altri tempi, donne che hanno conosciuto soltanto la parola sacrificio ma che hanno coltivato un giardino d’amore che continua a fiorire per le cure amorevoli di chi ha raccolto il testimone.  
   Nonna Virginia Sei ancora là nei miei ricordi di bambina, ti vedo sul gradino di pietra a custodire la casa, con amore di madre, di moglie  premurosa. I sogni infranti mai facesti trasparire dagli occhi cerulei e attenti, per antico pudore consapevole destino. Le vesti scure, intrise di pianto, erano il vestito della festa e del lavoro, il sorriso raro e contenuto ne rimarcava il decoro. La fatica era scritta sul volto e  sul grande libro del sacrificio che   quel mondo contadino a cui orgogliosamente appartenevi riempiva di  pagine ogni giorno. I campi, la stalla, il fieno, i figli, la casa  scandivano i tempi come il rosario che sgranavi, in ginocchio, in chiesa grata di quel niente che era tutto ciò che avevi. Quante scarpe consumate  sui sentieri della vita, quanti solchi sul viso bruciato dal sole e dal vento di estati perse nella memoria, quante callosità su mani indurite dalla vanga, sprofondata in una  terra avara  e ostile, quanti sospiri a raccogliere il fiato sempre più corto  sotto il peso della gerla. La sera però,  seduta sulla panca, guardavi il cielo con gratitudine infinita, aspettavi che scolorasse per vederlo riempirsi di stelle. Ti beavi della pace tutt’intorno e regalavi le tue carezze… Le  mani sgraziate e dure diventavano leggere, come i pensieri semplici, di un cuore semplice. lorettafusco