la memoria dispersa

Il senso di sé


The Lovers (IV), René Magritte, 1928, olio su tela  Dietro una delusione c'è sempre un'aspettativa. Ma l'aspettativa riguarda solo noi?La delusione è direttamente proporzionale a quanto abbiamo investito in un'amicizia, un amore ma quando ne siamo toccati non pensiamo mai che possa essere reciproca e investire con la stessa intensità e portata anche l'altro/a.   Ci cristallizziamo sulle nostre convinzioni senza pensare quanto possiamo aver contribuito a determinare una reazione, una rottura e rimaniamo fossilizzati nella nostra corazza di orgoglio ferito e sensibilità  offesa.In questo modo perdiamo pezzi della nostra vita, ci riesce più facile rinunciare a un amore, un'amicizia importante che perdere il senso di noi.Ma cos'è il senso di sé? E' per caso pensare che la coerenza, l'essere se stessi, sempre e comunque, sia tutto nella vita?O che non ci sia cosa così importante per la quale valga la pena di lottare?E' per caso pensare che le cose iniziano e finiscono inevitabilmente?O che l'abitudine alla sofferenza crei estraneità e assuefazione alla stessa?O ancora che nella vita giocare con i sentimenti sia un esercizio virtuoso?E gli arzigogoli mentali possono sostituire l'onesto semplice pensiero?E' pensare che le proprie ragioni siano sempre quelle "vere" e quelle dell'altro/altra assolutamente sbagliate?E le motivazioni sono sempre così profonde per cancellare e chiudere definitivamente con qualcuno o qualcosa?E' pensare che non ci sia niente di più importante che le nostre convinzioni anche quando queste ci portano al di là del confine delle nostre stesse intenzioni?Questi interrogativi potrebbero essere  il terreno sul quale confrontarci se i nostri comportamenti non fossero viziati da preconcetti  e granitiche errate convinzioni.Quanto male facciamo a noi stessi e agli altri quando nei conflitti interpersonali facciamo parlare solo il nostro egoismo, il nostro credo, ergendo un muro invalicabile tra noi e chi amiamo.