la memoria dispersa

1° Maggio


Mi ritengo fortunata non solo per aver sempre avuto un lavoro ma soprattutto per aver fatto quello che avevo sempre desiderato, l'insegnante.Da che ho avuto coscienza lavorativa ho immancabilmente festeggiato il 1° maggio con quello spirito da lavoratrice consapevole del suo "diritto dovere" che per tanti anni ha gioito e si è sentita parte di una comunità, diversificata nei ruoli, specificità, scelte volute od obbligate, attingendo però a quel serbatoio di opportunità che rafforzava il tuo "sentirti" ed "esserci" che solo la dignità lavorativa può garantire e che allora ti rendeva parte attiva di una società che aveva a cuore le sorti del suo popolo.Da troppo tempo ormai il lavoro è venuto a mancare ed è venuto a mancare anche lo spirito che animava la "Festa dei lavoratori" . Oggi siamo tutti spenti perché si è spenta quella fiamma che ci vedeva ardere di desideri e prospettive. Non festeggerò la festa dei lavoratori perché non c'è niente da festeggiare anche se i dati Istat dicono che il Pil é aumentato dello 0,2%.