la memoria dispersa

Caligola


 Caligola di A. Camus...non una lettura da sotto l'ombrellone ... ma il 1. Atto che prelude alla follia dell'imperatore è una sublimazione dell'amore che trova ragioni nella sua irragionevolezza. Cedo­nia (in grande appren­sione) Una guar­dia l'ha visto pas­sare. Ma tutta Roma vede Cali­gola dovun­que. E Cali­gola non vede che l'ombra di Drusilla.Siede affranta. Silenzio.Sci­pione Dimmi, Ceso­nia, l'amava fino a que­sto punto?Ceso­nia Di più, ragazzo mio. La desiderava.Sci­pione In che modo strano lo dici.Ceso­nia Per­ché, vedi, se l'avesse sola­mente amata, la sua mor­te non avrebbe cam­biato niente. Le malat­tie dell'anima non sono gravi. Ci si salva con la malin­co­nia. Invece no, lui oggi sente i morsi della carne. Bru­cia tutto.Sci­pione (indi­screto) Ma desi­de­rava anche te.Ceso­nia Que­sto non ti riguarda.(Pausa) Sì, mi desi­dera. E' vero. Però non m'ama.Sci­pione (timi­da­mente) Non capi­sco.Ceso­nia (stanca) Io sì. Vuol dire che mi domanda solo il pia­cere. Ma è desi­de­rio que­sto? Un giorno vedrai che si può amare spesso, ma mai desi­de­rare più d'una volta.----------Caligola (Con­fi­den­ziale) Le dicevo così. Avvi­ci­nati, di più, più vicina... No, non aver paura. Non ti desi­dero - non ancora o non più, non lo so. Quando pog­gio la mia mano sul corpo di un'altra donna, tutto il rim­pianto della tua carne mi sale alle lab­bra. E quando qual­cuna si appog­gia alla mia spalla, l'ucciderei sen­za con­ce­derle un sor­riso per punirla di avere ten­tato d'imitare una tene­rezza che non appar­tiene ad altri che a te......(La voce va inde­bo­len­dosi) E nono­stante tutto, in certe sere come que­sta, davanti a que­sto cielo inon­dato dal chia­rore te­nue delle stelle, come resi­stere a tutto ciò che il mio amore ha di puro e di struggente?...Cali­gola Io t'amavo, Dru­silla, di un amore puro - puro co­me le stelle più pure. T'amavo, Dru­silla, come si può amare il mare o la notte - con un impeto che aveva tutta la dispe­razione dei nau­fragi. E ogni volta che spro­fon­davo in que­sto amore, mi sot­traevo ai cla­mori del mondo e all'infernale tor­mento dell'odio.Non lasciarmi, Dru­silla. Ho paura. Ho paura dell'immensa soli­tu­dine dei mostri. Non andar­tene. Ah, que­sta tene­rezza e que­sto andare oltre!...