la memoria dispersa

Nato di giugno -Federico Garcia Lorca


                        Il 5 giugno 1898 nasceva Garcia Lorca.Nessuno come lui è riuscito attraverso le sue visioni a rendere vive le immagini tanto da poterle vedere, sentire, toccare. Vita breve e intensa la sua, poesia inarrivabile, stroncata da un colpo di fucile in una Spagna franchista che vedeva in lui, socialista e omosessuale, un nemico da eliminare. Restano i suoi versi immortali e la sua voce, sempre a difesa degli emarginati e degli oppressi di qualsivoglia natura.Quasi impossibile pensare a una poesia che possa rappresentarlo. Ne ho scelte due, una d'amore tra le tante che hanno composto la sua produzione poetica, l'altra di denuncia, "Poeta en Nueva York", nella quale racconta il razzismo e l'emarginazione degli ultimi, in una metropoli sempre più urbanizzata e lontana.                  Vorrei sedermi vicino a te in silenzio,                  ma non ne ho il coraggio: temo che                  il mio cuore mi salga alle labbra.                  Ecco perché parlo stupidamente e nascondo                  il mio cuore dietro le parole.                 Tratto crudelmente il mio dolore per paura                 che tu faccia lo stesso.                  Il mio cuscino mi guarda di notte                  con durezza come una pietra tombale;                 non avevo mai immaginato che tanto amaro fosse                 essere solo                 e non essere adagiato nei tuoi capelli.                 Federico García LorcaL'aurora di New York haquattro colonne di fangoe un uragano di negre colombeche guazzano nelle acque putride.L'aurora di New York gemesulle immense scalecercando fra le lischetuberose di angoscia disegnata.L'aurora viene e nessuno la riceve in boccaperché non c'è domani né speranza possibile.A volte le monete in sciami furiositrapassano e divorano bambini abbandonati.I primi che escono capiscono con le loro ossache non vi saranno paradiso né amori sfogliati;sanno che vanno nel fango di numeri e di leggi,nei giuochi senz'arte, in sudori infruttuosi.La luce è sepolta con catene e rumoriin impudica sfida di scienza senza radici.Nei sobborghi c'è gente che vacilla insonneappena uscita da un naufragio di sangue.Federico García Lorca