la memoria dispersa

Ricordando Pessoa


 Oggi, 13 giugno 1888, nasceva Fernando Pessoa, lo scrittore e poeta portoghese che porto nel cuore da quando lessi il "Libro dell'inquietudine" che da allora giace sul mio comodino, come un breviario. Girando per Lisbona ho avvertito la sua presenza, nessuno come lui è riuscito a far percepire gli odori, i colori, le dissonanze, la luce di una città che porta impressi i segni della "saudade", così ben descritta da questo straordinario scrittore di cui non posso non leggere qualcosa ogni giorno. I suoi diversi eteronimi, tutti con caratteristiche diverse, gli altri da sé di cui si serviva per rappresentare le tante voci che lo abitavano, erano un modo per rappresentare la parte più sincera di sé anche se lui sentiva di vivere in maniera fittizia.Lo propongo con due poesie che senz'altro tutti conoscono.Tutte le lettere d'amore sonoridicole.Non sarebbero lettere d'amore se non fosseroridicole.Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore,come le altre,ridicole.Ma dopotuttosolo coloro che non hanno mai scrittolettere d'amoresonoridicoli.Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevosenza accorgermenelettere d'amoreridicole.La verità è che oggisono i miei ricordidi quelle letterea essere ridicoli.(Tutte le parole sdrucciole,come tutti i sentimenti sdruccioli,sono naturalmenteridicole).Fernando Pessoa - Poesieda "Una sola moltitudine"traduzione dal portoghese Antonio Tabucchi e Maria José de LancastreAUTOPSICOGRAFIAIl poeta è un fingitore.Finge così completamenteche arriva a fingere che è doloreil dolore che davvero sente.E quanti leggono ciò che scrive,nel dolore letto sentono proprionon i due che egli ha provato,ma solo quello che essi non hanno.E così sui binari in tondogira, illudendo la ragione,questo trenino a mollache si chiama cuore.1° aprile 1932