la memoria dispersa

Viaggiare é...


I miei viaggi non hanno mai alcunché di predefinito ma nascono "in itinere". Sono capace di sfinirmi, instancabile flâneuse, girovagando tra le vie di una metropoli o paesini sconosciuti raccogliendo impressioni su tutto ciò che mi circonda. Girovagare tra le bancarelle di un mercatino o davanti a un quadro che m'ispiri é perdere la cognizione del tempo che quando sono in viaggio non esiste. Amo gli odori, i sapori, i colori, il contatto, perché il viaggio ha senso soltanto quando riesco a confondermi e fondermi con i mille colori, gli azzurri, i grigi, i rosa del cielo e della terra e se posso confrontarmi con chiunque, occhi a mandorla o pelli chiare, scure... Per me il viaggio rappresenta la porta verso il mondo e ogni porta ne apre un'altra, una successiva e un'altra ancora. Cerco l'altrove e il viaggio "on the road", o dell'anima come amo definirlo, è quello che più si avvicina alla mia idea di mondo, una geografia fisica e umana dove non esistono i confini, se non i limiti che il tuo fisico richiede e che va assecondato. Per me, l'incontro più autentico è quello con la realtà circostante nel modo più immediato e libero di decidere cosa, quando e dove fermarmi, scoprendo strada facendo attrattive che se ad altri appaiono scontate o di scarsa importanza, per me rappresentano la ragione unica e fondamentale del mio andare.Non si tratta di un viaggio necessariamente "solitario" ma richiede una grande affinità con chi s'intende condividerlo e uno spirito di apertura e di entusiasmo per la vita.