la memoria dispersa

Chi é il poeta?


  Chi è il poeta, se non colui che guarda? Guarda con l’anima, i sensi, si fa trafiggere da ogni luce che filtra da un pertugio. Non è mai stanco, la stanchezza gli nuoce, gli impedisce di cogliere il bocciolo che scoppia, le goccioline argentee di rugiada, i colori fantasmagorici delle farfalle, l’odore della pioggia, il tocco del vento. Come un entomologo osserva, scruta, raccoglie, seleziona e poi sparge in versi. Ogni parola è viva, si fa carne, sangue, sudore, sfinisce e imbratta la tela del niente, una fioritura di lemmi dai molteplici significati. Il poeta si sveglia nel cuore della notte a fissare un’intuizione che il silenzio notturno amplifica in un viaggio tra sogno e realtà; l’io nascosto fa scorrere la linfa più sincera, dimentica del razionale che inchioda alla realtà. È uno strenuo combattente il poeta, nulla gli sfugge, guarda il mondo capovolto con l’innocenza del fanciullo e lo sguardo severo del padre. Vive dentro, fuori, e al di là di se stesso, fingendosi inconsapevole ogni volta che la consapevolezza lo ferisce e rende impotente. lf   Nel fiore trovi, nell’esile filo d’erba su cui scorre una formica, nel cerchio che si allarga dove hai gettato il sasso, nello strofinìo della terra tra le mani, nel calore di un raggio sulla nuca, nel formicolio di una farfalla sulle dita, evanescente, come il pensiero, che nel cercare sfuma e si frantuma in un battito di ali. da "Anime Intrecciate"