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la memoria dispersa

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« Riflettendo...Margarita Sikorskaia »

5 marzo

Post n°603 pubblicato il 05 Marzo 2019 da lorifu
 

 

 

Oggi, 5 marzo, nasceva P. P. Pasolini. 
Gli dedico questa poesia che quando sono stata a Casarsa mi ha ricordato il paese di temporali e primule di cui tanto ha parlato e che è anche il titolo del suo libro in cui raccoglie l'esperienza dei suoi anni giovanili dal 1945 al 1951.


Chi parte in treno o in auto da Venezia e si spinge su per il retroterra veneto, giunge in Friuli senza che se ne accorga. Solo se ha una grande pratica di quei luoghi potrà distinguere il colore diverso dell'aria e dei campi, il tono diverso della civiltà rurale e dei piccoli centri urbani...P.P.P.

 

Casarsa

Scorre il treno
sul paese dei temporali e primule, 
impregna ogni mia fibra,
dai campanili al profumo d'erba dei magredi.
Lontani i turbamenti giovanili 
consumati in giorni bianchi di sole
sul greto del fiume, tra i cespugli,
custodi di inconfessabili pulsioni.
Inizi, partenze, ritorni, 
il mio destino si compì là
nella terra madre,
cuore divino
ove fui imprigionato al grembo 
da cui nacqui,
attorcigliato al cordone ombelicale, 
figlio e padre di cotanto amore.
Anima mia, Susanna, 
che al sol pronunciarti
mi si stringe il cuore.
Madre dalle sopracciglia alate
i tratti soavi,
generosa e lieve
guaivi di nascosto il tuo dolore
per quel figlio dai grandi ideali
assassinato nei suoi giorni più belli.
La paura era di perdere anche me
che già mi ero perso,
in una discesa senza luce, 
nel più spaventoso dei conflitti.
Tu trepidavi
intuendo i miei tormenti,
e non c'era rimorso più grande 
che sentire la tua carezza sulla nuca,
al mattino 
quando il sole inondava la stanza
e un vento leggero faceva tremare le tende.
@lorettafusco2018


 

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Commenti al Post:
Vince198
Vince198 il 05/03/19 alle 16:25 via WEB
.. ho imparato a conoscere il confine fra Friuli e Veneto - quello orografico, s'intende - in un modo molto semplice: quando mi trovo nella zona industriale di Ponte della Muda so che il confine è lì, da qualche parte... Tuttavia e per un bel pò, come hai giustamente osservato, non si distingue molto nella parlata, nelle abitudini.. C'è uno sfumare delicato fra la nostra regione e quella Veneta che rende difficile trovare una precisa "collocazione". Se poi ci si riferisce ai dialetti, allora la questione diventa ancor più complicata. Forse più a nord la differenza è più evidente.. Un pò come quando mi capita di andare a Lignano.. ecco, da Latisana alla nota spiaggia friulana la parlata è un misto che non fa onore al dialetto veneto, tanto meno a quello friulano.
Tornando sul tema, conosco bene i luoghi dove il poeta e scrittore a Casarsa e zone viciniori ha lasciato sue impronte che, inizialmente non furono valutate nella loro vera, intima e profonda essenza. Adoro sue poesie specie in friulano, così come quella dedica straziante verso il fratello Guidalberto, tragicamente ucciso a neanche ventanni alle malghe di Porzus (bosco romagno) dai gappisti copitanati da quel delinquente e assassino di Giacca (M. Toffanin).
Questa dedica, bellissima, ha il sapore di un tempo passato che costituisce una memoria indelebile della vita di quest'uomo, purtroppo morto nel modo che sappiamo, il peggiore per la sua reputazione di poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, dramaturgo e giornalista italiano, certamente fra i migliori del XX° secolo.
 
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Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

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