Un blog creato da lorifu il 31/12/2009

la memoria dispersa

un mondo di affetti perduto (ricordi, pensieri, riflessioni)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FELICITÀ

 
 
 
 
 
 
 

SULL'ONDA DEI RICORDI

 
 
 
 
 
 
 

I MIEI BLOG

LA MEMORIA DISPERSA

 

VITA E DINTORNI

GRAPPOLI DI EMOZIONI

 

IN PUNTA DI PENNA


 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

ossimoraacer.250neveleggiadra0Led_61prefazione09barby123456elea_uVince198woodenshiplorifuperlarosadifiumemarabertowbevialexbelf_agor
 
 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 63
 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

siti web

 
 
 
 
 
 
 




 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« EbbrezzaNon é mai troppo tardi »

Oggi come ieri...

Post n°673 pubblicato il 25 Novembre 2020 da lorifu
 

Anita Burnaz art


Ho parlato di violenza di genere in tutti i modi. Ho scritto poesie, racconti, un romanzo, ma dopo anni in cui nel giorno internazionale contro la violenza sulle donne si sciorinano i soliti dati, senza che si sia fatto un solo passo avanti nella direzione di un vero cambiamento, occorre gridare ad alta voce che NO, non basta quello che si è fatto e che si sta facendo, ci vogliono altre regole, altri arginamenti del fenomeno ma soprattutto ci vuole una volontà vera di volere cambiare le cose.
Il problema è grave e indifferibile ma è un problema innanzitutto culturale, una battaglia da condurre INSIEME AGLI UOMINI, NON CONTRO GLI UOMINI. Il problema oggi non è liberarsi del maschio ma affermare la propria uguaglianza nella diversità perché se è vero che la condizione fisica e sociologica tra i due sessi è diversa, è altrettanto vero che questa non può essere una discriminante.
L'educazione alla parità deve nascere in famiglia, poi nella scuola, sono questi i primi istituti dove deve avvenire il cambiamento, l'unico modo per sradicare la cultura maschilista che ancora permea una buona parte della società civile, dove la donna rappresenta l'anello debole.

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/Filodelricordo/trackback.php?msg=15237686

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
Vince198
Vince198 il 25/11/20 alle 19:43 via WEB
É un male spesso subdolo e, per sradicarlo, bisogna mettere in atto quello che hai ben scritto nella chiusa di questo tuo bel post, cara Loretta. Foruna vuole che con il trascorrere degli anni questa giornata riscuote sempre maggiore attenzione. Ma la styrada è lòunga, specie se guardo in paesi del medio oriente dove la donna è considerata dagli uomini in una chiara dondizione di inferiorità, soprattutto pèsicologica. Basta leggere quello che prevede la nikè (il matrimonio islamico che NON è religioso, ma trattasi di una specie di patto civile fra famiglie, che la donna conta poco, molto poco nella relazione coniugale) per rendersi conto che da quelle parti il cammino delle donne è ancora lungo, molto lungo. Un abbraccio ^_______^
 
 
lorifu
lorifu il 02/12/20 alle 18:39 via WEB
Caro Vince. Il cambiamento è di là da venire. Basti pensare ai fatti di cronaca che hanno per oggetto le donne. Il 25 novembre, giorno internazionale contro la violenza alle donne, ci sono stati due femminicidi e non passa giorno che non si parli dello stupro di Milano. La strada verso il cambiamento é ancora lunga e lastricata di morti. Buona serata caro amico mio.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

BURANO 2020

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 
 
 

 


Tu credi di incontrare l’amore,

in realtà è l’amore che incontra te

nei modi più strani,

inaspettati, involontari, casuali.

A volte lo confondiamo col bene

e lo surroghiamo.

Spesso siamo convinti sia amore,

fingiamo sia amore,

e leghiamo noi stessi

a una indistruttibile catena

frutto dei nostri desideri mancati

dei nostri sogni sopiti

delle nostre abitudini

delle nostre paure

delle nostre comodità

delle nostre viltà

dei nostri calcoli

della nostra apatia

dei nostri falsi moralismi.

Ma quando arriva, se arriva,

lo riconosci,

come  “il sole all’improvviso”

sconvolgente, coinvolgente,

totalizzante, esclusivo,

fusione di corpo e anima

osmosi perfetta.

Se finisce,

un dolore muto, senza fine.

loretta

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963