Spine Conficcate

Clessidra Crepata

E' così che succede.

Tutto quello che resta di me
gocciola da un coltello
con la lama
spuntata

Annaspo
nella ricerca
di un battito di calore
in un vuoto che mi assorda

E' così che succede.

Speranza...

Prendi un essere umano.
Rompigli braccia e gambe.
Buttalo nel fango.
E lascialo dibattersi, in cerca di una salvezza che non verrà.

A che servono inutili contorsioni,
quando il fato,
giganteggia su di te
e ti guarda
ridendo
di quanto sei ridicolo
a cercare di rialzarti?

Ho la nausea,
forse dovrei solo
tornare a dormire.

L'immagine Parla...

Non so fuggire nemmeno da una finestra già infranta. Svanisco...

Brucio nel camino dei miei pensieri intonaco d'anima scrostata.

Un abisso che cade in Sč.

L'abisso è dolore e lacerazione.
Spaccatura di sé.
Ma è anche casa e protezione, in qualche modo strano
che solo chi Lo vive, può Comprendere.
È il luogo conosciuto, il rifugio.
Avvolge.
Si sostituisce e colma il vacuo nulla che c'è
fuori di noi.

Neri gorgoglii gemono tra le crepe delle buie falde acquifere.

Ribolle la pece come smossa dalla bestia che la vive.

La bestia nutre di sè l'abisso nutrendosene di riflesso.

Autogenerazione. Nell'abisso si muore per rinascere ancora più lacerati.

Come una fenice maledetta che arde della sua stessa ossessione.

(S&S)

Cado a pezzi

È un dolore che non ha parole,
lacera i sorrisi
per accarezzare la maschera di sangue
che crea.

Lascia nudi e inermi.

Vuoti
di un'ossessione mancata,
con la gola crepata dall'arsura
di urla trattenute.

Carta vetro negli occhi
che ingoiano lacrime
senza poterle vomitare.

CHE SENSO HA PER TE PIU' SENSO? (3x10)

Non posso scegliere,
ogni Senso ha un Senso.
Brivido unico.

Posso vedere la realtà,
oppure
posso decidere di guardare oltre.

Ma chiudendo gli occhi, respiro.
Solitudine.
Mare.
Odore di Notte.

Bruma

La mia anima,
come luna dissolta
nella bruma del mattino.

Si spezza il cuore in mille frammenti di luce.
Bagliori d'assenza.

Brillano gli occhi
per la febbre della mancanza,
mentre scorre il tempo inutile
alla ricerca del suo fine.

Non c'è più grande dolore
del non poter sfiorare i contorni
della mia ombra...

Foto scattata da Me

Velata.

Forse presuntuosa, probabilmente arrogante, indubbiamente egocentrica.

Eppure, a volte, è così che mi sento, come una che disturba ad essere quello che è.
Una davanti alla quale distogliere gli occhi. Da coprire con un velo, per non vedere.
Per poter continuare a fare finta che vada tutto bene.
Come da secoli si fa con la morte e la malattia: come se, negandole, cessassero di esistere.
Quello che scrivo, è solo un brandello della vita, ma è proprio quello che la gente cerca di evitare.
Di leggerezza e frivolezza e sorrisi e risate se ne trova ovunque, fatte di cuore o di circostanza, ma il dolore e il tormento, quello vero, in buona parte delle persone suscita reazioni di noia, con allegata necessità di "aiutare".
Do fastidio, ma è normale... la tristezza intristisce.
Almeno qui, intendo, perchè nella vita "vera", essendo io finta, non reco nessun disturbo.
Nella vita vera sono esattamente quello che la gente ha bisogno di vedere, una ragazza sorridente e morbida.

- silenzio -

QUANDO MI MANCANO LE PAROLE
E' come un fiume Bloccato da una Diga ingiusta.
A monte (dentro) si forma un Lago immenso dove affogare e tutto il resto a valle (Fuori da Me) Inaridisce...

(immagine di: Antonio Solarino - Arido 1, 2006)

Maler - Shamamatą

E lungo il fruscio della sua ombra, la mia anima che affonda
[...]

D'ogni sogno secco al sole solo la necessità
[...]

Echi di conchiglie, come oceani di cicale

Ora che non ho più nome, chi mi chiama annegherà.

(Maler - Shamamatà)