«Dimmi quanto pesa un fiocco di neve», chiese un passero a una colomba selvatica.
« Nulla più del nulla» fu la risposta.
«In tal caso devo raccontarti una storia» disse il passero.
«Sedevo su un ramo di abete, vicino al tronco, quando cominciò a nevicare. Non avendo niente di meglio da fare contai i fiocchi di neve che si posavano sui rametti e sugli aghi del mio ramo. Arrivai a 3.741.952. quando il fiocco di neve numero 3.741.953 cadde sul ramo, nulla più del nulla, il ramo si spezzò».
Detto questo il passero volò via.
La colomba, fin dai tempi di Noè un’autorità in materia, riflettè per un po’ sulla storia e alla fine si disse: «Forse manca solo la voce di un’unica persona perché la pace possa giungere nel mondo».
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Argomento: Vivisezione Notizia da: NoVivisezione.org Nuove raccolti fondi, e nuove sperimentazioni su topi, cani e scimmie. Purtroppo è di nuovo tempo di Telethon, con la sua martellante raccolta di fondi per la "ricerca medica". E purtroppo ancora a molti non è noto che questa "ricerca" in molti casi non è, ma è invece vivisezione. E' importante dunque rendere noto a tutti coloro che sono contrari alla vivisezione, sia su basi etiche che scientifiche, che, di fatto, sostenere Telethon significa finanziare ANCHE la vivisezione, non solo ricerca utile per gli esseri umani. Le non-risposte di Telethon sulla vivisezione La posizione di Telethon sul tema è simile a quella delle altre note associazioni per la ricerca medica: si nascondono dietro alle parole e ripetono il ritornello "meglio salvare un topo o un bambino?", senza dire che, invece, con la sperimentazioni su animali, si ammazzano certamente i topi, i cani, le scimmie, ma questo non è minimamente utile a "salvare i bambini", perchè dal punto di vista scientifico sperimentare su animali non serve agli umani. Da un post del 2 dicembre 2011 sul gruppo Facebook ufficiale di Fondazione Telethon leggiamo infatti: "Con l'inizio della maratona inizieranno i post sulla nostra bacheca di chi crede che Telethon finanzia la vivisezione. Non è così. Telethon finanzia la speriementazione animale perché, a oggi, è l'unico metodo riconosciuto per testare possibili cure. Se vogliamo continuare a salvare bambini colpiti da malattie letali dobbiamo sperimentare, nel rispetto della legge. Preghiamo tutti i nostri fan di darci una mano per rispondere a questi attacchi ingiustificati." Ecco che come al solito, per giustificare la vivisezione, i vivisezionisti cambiano parola e pensano che chiamandola "sperimentazione animale" cambi tutto. Ma queste due parole sono sinonimi, lo afferma anche il dizionario, quindi di fatto stanno ammettendo che tra le loro attività è compresa la vivisezione. Certo, il termine "sperimentazione animale" è emotivamente meno d'impatto, fa "meno impressione" alla gente, ma il contenuto dei loro esperimenti è sempre lo stesso: causa di enormi sofferenze per gli animali, con uccisione finale. E' quindi molto più onesto usare una parola che veicoli anche questo aspetto, quello di soffrenza e morte: vivisezione à il termine più adeguato. Ma quanta vivisezione? Telethon non vuole informare il pubblico su quanta parte della loro "ricerca" sia in realtà vivisezione, né quanta parte dei fondi raccolti vada a finanziare questa sperimentazione su animali; afferma che non hanno tempo da perdere per ricavare un'informazione del genere dai loro archivi. Su quest'ultimo punto possiamo però avere un'idea abbastanza precisa dai dati di qualche anno fa. Dai dati di un convegno telethon del 2005 appare che:
Maggiori informazioni si trovano alla pagina: Quanta vivisezione fa Telethon? Questi sono dati di pochi anni fa, e di certo la situazione non sarà molto cambiata. Purtroppo, dalle informazioni trovate per il 2011 (rese disponibili più oltre) appare chiaro come l'aspetto "test su animali" NON sia finora cambiato in meglio. Vale la pena aggiungere un'ulteriore considerazione: gli animali usati nelle sperimentazioni finanziate da Telethon non hanno la minima probabilità di salvezza e sono sottoposti fin dalla nascita a sofferenze estreme: si tratta per lo più di animali modificati geneticamente, già "progettati" per manifestare a partire dalla nascita malattie o situazioni anomale molto invalidanti per le quali è impossibile una qualsivoglia forma di recupero e riscatto. Oltre a questo, bisogna considerare che, quando si parla di maipolazione genetica, oltre agli animali che nascono con la mutazione indotta e sono usati per gli esperimenti, vanno contati tutti quelli che nascono sofferenti ma non con la mutazione dovuta, oppure che nascono e muoiono poco dopo senza mai essere usati, o che nascono morti, o le cui madri muoiono in gravidanza o dandoli alla luce. Una quantità enorme di sofferenza e di morti. Nuovi esperimenti su topi, cani, scimmie Esaminiamo ora un paio di esperimenti su animali finanziati da Telethon di recente, che si trovano disponibili pubblicamente. Nel primo si vogliono iniettare svariate sostanze nel cervello prima dei topi poi delle scimmie, nel secondo si vuole togliere il muscolo di una zampa prima ad un topo poi ad un cane. 1) Terapia cellulare/genica delle Lecodistrofie diretta al sistema nervoso centrale Durata 1 anno Data inizio 11/11/2011 Titolare progetto ANGELA GRITTI Principal Investigator SAN RAFFAELE TELETHON INSTITUTE FOR GENE THERAPY - HSR-TIGET DIBIT - FONDAZIONE SAN RAFFAELE DEL MONTE TABOR Finanziamento approvato 230.000 euro Fonte: http://www.telethon.it/ricerca-progetti/progetti-finanziati/dettagli?id=TGT11B02&modal Estratti della descrizione dell'esperimento: [...] In questo progetto vogliamo verificare l'ipotesi che un approccio combinato basato sull'iniezione intracerebrale di vettori virali terapeutici e sul trapianto di cellule staminali neurali ed ematopoietiche [...]. Per fare ciò, valuteremo efficacia e sicurezza dei protocolli combinati nei modelli murini di malattia (NdR: significa eseguire l'esperimento sui topi). In parallelo, dato che la progressione logica di questi approcci verso studi clinici è la valutazione degli stessi in modelli di grandi animali, valuteremo la fattibilità e la tollerabilità dell'iniezione intracrebrale di vettori terapeutici in primati non-umani (NdR: scimmie), per ottenere dati importanti riguardanti la distribuzione del vettore e degli enzimi nei tessuti nervosi e la sicurezza di questo approccio. [...]. 2) Rigenerazione dei muscoli Un gruppo di ricerca dell'Università di Padova – che lavora in ambito di medicina rigenerativa, grazie ai finanziamenti della Fondazione Città della Speranza e di Telethon – è recentemente riuscito a ricostruire un muscolo sul modello animale e si ritiene che, con il medesimo procedimento, anche un muscolo danneggiato possa essere ricomposto in modo ottimale. [...] "Abbiamo tolto le cellule dal muscolo della zampa sinistra di un topo, che si è in pratica ritrovato senza il muscolo. Poi, usando il gel, abbiamo iniettato le cellule prese dal muscolo di un altro topo. Dopo sei settimane, la zampa sinistra non era diversa dalla destra, su cui non eravamo mai intervenuti. Questo è il successo della nostra ricerca: abbiamo ricreato un muscolo. Certo, quello del topolino è lungo un centimetro. Il grande passo sarà capire come fare per muscoli più grandi e complessi". [...] "Entro la fine di quest'anno vorremmo terminare gli esperimenti con i topi. Poi, se tutto va bene, dovremmo cominciare con i cani". Fonte: http://www.uildm.org/scienza-e-medicina/interviste/la-rigenerazione-dei-muscoli-intervista-a-paolo-de-coppi/ (giugno 2011) Cosa puoi fare tu Scrivere a Telethon per protestare è qualcosa che è comunque utile fare, perché se da un lato loro si dicono convintissimi di voler continuare a usare animali, dall'altro devono anche essere informati del fatto che un numero sempre maggiore di persone si rifiuta di contribuire alla loro causa proprio per via del loro uso di animali. Si può scrivere loro un breve messaggio, cortese ma fermo, alla casella: info@telethon.it. Ma ancora più importante è informare parenti, amici e conoscenti della grande quantità di esperimenti su animali finanziati da Telethon e far loro presente che, se sono contrari alla vivisezione, devono sapere che con le donazioni a Telethon in realtà stanno stanno sostenendo proprio delle sperimentazioni che causano morte e sofferenza ad animali di ogni specie. Maggiori informazioni su quali associazioni finanziano la vivisezione, quali sostengono la ricerca senza animali, quali offrono aiuto ai malati senza finanziare alcun tipo di ricerca sono alla pagina della campagna "Per una ricerca di base senza animali" - http://www.novivisezione.org/campagne/ricerca_di_base.htm Si ringrazia Michele Mottini per le informazioni fornite sui recenti studi su animali di Telethon. Notizia dal progetto di AgireOra Network: 'NoVivisezione.org'. Novivisezione.org è il punto di riferimento in Italia per l'informazione antivivisezionista, sia dal punto di vista etico che scientifico, con articoli, notizie, materiali. [ Dettagli sul progetto 'NoVivisezione.org' ] |
Mercoledì pomeriggio qualcuno è entrato dentro casa mia, ha rubato le poche cose che possiedo ed ha portato via Amélie, lasciando nel mio cuore un vuoto incolmabile.Non so perchè lo abbiano fatto, so soltanto che voglia riportarla a casa.Amélie è il mio affetto più grande, non riesco ad immaginare di andare avanti senza di lei al mio fianco.E' la mia unica fonte di gioia, di serenità e di spensieratezza, e so di aver bisogno di lei quanto lei ne ha di me.Non c'è torto più grande da subire se tutto questo in pochi minuti ti viene strappato via.Lancio quindi un appello a chiunque legga questa mail: guardate bene la sua foto e i suoi occhi e se pensate di averla vista contattatemi, a qualunque ora, in qualunque momento. Il mio numero di telefono è 3348512711, mi chiamo Valentina Matteucci, e vivo a Torino.
E' molto probabile che Amélie abbia in questi 2 giorni cambiato casa, cambiato città e cambiato regione, quindi vi chiedo di tenere in considerazione quanto detto anche nel caso in cui non viveste a Torino. Grazie di cuore,Valentina
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10/11/2011 - In 20 anni oltre 650mila morti causati da circa 14mila eventi meteorologici estremi, con una perdita di oltre 2 mila miliardi di dollari. Per la comunità scientifica il cambiamento climatico è provocato per il 95% dalle attività umane. Urgente la messa in sicurezza del territorio. Il WWF chiede: “L’Italia contribuisca alla lotta contro il riscaldamento globale con un piano di drastica riduzione delle emissioni di gas serra e di decarbonizzazione dell’economia” Gli eventi estremi che hanno funestato la penisola nelle ultime settimane, mietendo anche molte vittime, sono il campanello d’allarme: l’Italia non può continuare a ignorare il cambiamento climatico, anche perché il suo territorio, reso fragile dall’intervento umano, dalla cattiva gestione e dalle caratteristiche morfologiche, è fortemente a rischio. Al contrario, la urgente pianificazione della messa in sicurezza del territorio e della prevenzione dei rischi dovrà tenere conto dell’aumentodel numero e dell’intensità dei fenomeni, provocata dal riscaldamento globale. Per questo il WWF chiede che sia messa tra le massime priorità l’approvazione di una strategia e di un piano di azione di adattamento ai cambiamenti climatici già in atto, che si integri con i piani di difesa del suolo, manutenzione del territorio e gestione delle risorse e dei bacini idrici: ce l’hanno quasi tutti i Paesi, europei e non. Il WWF nel 2007 ha presentato con il suo comitato scientifico una proposta di linee guida per l’adattamento ai cambiamenti climatici nel nostro paese. Il WWF chiede con forza anche che l’Italia contribuisca alla battaglia mondiale per rallentare e fermare il riscaldamento globale con un vero piano di drastica riduzione delle emissioni di gas serra e di decarbonizzazione dell’economia. “E’ importante che oggi la politica dia un segnale forte ai cittadini, in primis alle popolazioni vittime delle alluvioni: la prevenzione si fa mettendo in sicurezza il territorio e abbattendo le emissioni di gas serra”, dichiara Stefano Leoni, presidente del WWF Italia, “Proponiamo un primo gesto simbolico (ma significativo in termini di emissioni): il Governo dica no all’apertura della centrale a carbone a Porto Tolle”. La comunità scientifica è convinta che il cambiamento climatico sia per il 95% provocato dalle attività umane (uso dei combustibili fossili per la produzione di energia, per i trasporti, per il riscaldamento, deforestazione, agricoltura, ecc). A Kampala, la prossima settimana l’IPCC, l’organismo intergovernativo dell’ONU che raccoglie le ricerche scientifiche sul cambiamento climatico, approverà lo Special Report on Managing the Risks of Extreme Events and Disasters to Advance Climate Change Adaptation. Dal 1990 al 2009 nel mondo, oltre 650 mila persone sono morte per le conseguenze di circa 14 mila eventi meteorologici estremi, con una perdita di oltre 2 mila miliardi di dollari (dati Germanwatch). Secondo il rapporto “A Tool for Integrated Flood Management” del Programma sulla Gestione delle Alluvioni dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale e della Global Water Partnership , ‘a causa del riscaldamento globale molti sottosistemi del ciclo globale dell'acqua si intensificheranno, con conseguente aumento di ampiezza delle alluvioni in molte regioni, oltre che maggiore frequenza delle inondazioni’. Il cambiamento climatico sta rendendo meno prevedibile il tempo meteorologico, più incerte le piogge e più probabili le precipitazioni intense associate ai temporali; queste ultime sono anche aumentate in frequenza. Alla fine del mese a Durban, in Sud Africa, si riunirà la Conferenza delle Parti della Convenzione sul Cambiamento Climatico. Il WWF chiede che i Governi formalizzino l’impegno a perseguire obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni di gas serra, perché non esistano misure di prevenzione in grado di far fronte a un riscaldamento medio della temperatura globale che superi i 2°C (rispetto l’era preindustriale). Il nuovo rapporto dell’IPCC riconosce anche che, al di là della riduzione delle emissioni, i paesi devono fare di più per prepararsi ad eventi climatici estremi e adattarsi agli impatti del clima. fonte: http://wwf.it/client/ricerca.aspx?root=29528&parent=29469&content=1
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Non incolpare nessuno, |
In occasione della terza edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, che si terrà dal 19 al 27 novembre, Porta la Sporta, Italia Nostra e Adiconsum invitano la Grande Distribuzione Organizzata a prevenire la produzione dei rifiuti limitando gli imballaggi e optando per alternative di consumo a basso impatto ambientale. Mi fa piacere pubblicare questa notizia, molte volte mi sono chiesta il perchè dell'esistenza di tanti imballaggi superflui e forse adesso si è deciso di ridurne un po', per diminuire così il volume dei rifiuti...Finalmente! Ecco le sette azioni di riduzione dei rifiuti che Porta la Sporta, Italia Nostra e Adiconsum chiedono ai gruppi della GDO di realizzare in tempi brevi: 1) ridurre drasticamente il consumo di sacchetti monouso nel reparto ortofrutta con l'affiancamento di una soluzione riutilizzabile come proponiamo con la nostra specifica iniziativa Mettila in rete. Il passaggio al riutilizzabile da parte dei clienti andrebbe incentivato con l'accredito di punti fedeltà o altri sistemi premianti; 2) inserire nell'offerta attuale di spazzolini almeno un modello con testine intercambiabili con ricariche in confezione a parte. Andrebbe allo stesso tempo esercitata pressione verso i produttori delle marche tenute in assortimento perché considerino la conversione del loro assortimento a questo sistema meno impattante in tempi certi; 3) ridurre l'overpackaging dei prodotti di gastronomia confezionati nei punti vendita. Ad esempio per i formaggi si può utilizzare solamente la pellicola trasparente ed eliminare gli inutili vassoietti che, una volta aperta la confezione vengono buttati poiché la confezione non è più facilmente richiudibile; 4) chiedere ai propri fornitori di eliminare al più presto: a) i doppi imballaggi evitabili come le confezioni di cartoncino che contengono dentifrici o altri prodotti di detergenza per il corpo. b) gli imballaggi secondari come l'involucro che avvolge le due confezioni di caffè singole da 250 gr a marca Lavazza e altre marche. Basterebbe una grafica diversa sulle singole confezioni che evidenzi l'impossibilità di un acquisto separato. Il fatto che un prodotto con doppio imballaggio e maggiore impiego di materiale sia più conveniente rispetto al singolo acquisto non contribuisce ad educare il consumatore ad un consumo responsabile inducendolo a sottovalutare i costi e gli impatti ambientali che l'imballaggio ha nella realtà; 5) sostituire gli imballaggi a partire dalla private label in poliaccoppiato non riciclabile con imballaggi in monomateriale riciclabili. Anche se con questa soluzione non si evita il consumo di risorse in fase di produzione si va comunque a ridurre la percentuale di rifiuto indifferenziato che maggiormente incide e determina i costi di smaltimento. In questa direzione si è mossa Barilla con una nuova linea di biscotti con involucro monomateriale in polipropilene; 6) mettere a disposizione in tutti i punti vendita un ampio assortimento di prodotti per la detergenza del corpo e della casa acquistabili alla spina o in formati concentrati; 7) ultima azione ma non meno importante riguarda la necessità di fare una regolare comunicazione per valorizzare le politiche ambientali intraprese. Le iniziative a carattere ambientale che richiedono la partecipazione dei consumatori necessitano di essere accompagnate da una comunicazione a lungo termine che ne promuova l'adozione con il supporto di sistemi premianti. Andrebbero attivati allo scopo tutti gli strumenti di comunicazione e di fidelizzazione che le insegne hanno a disposizione. Dal sito web, alla newsletter, alla comunicazione nel punto vendita tramite cartellonistica e passaggio di spot audio. Speriamo che sia la volta buona, anche se penso che serva a poco "chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati"!!Queste cose si sarebbero dovute fare subito, possibile che nessuno di quei cervelloni che ci hanno governati in passato abbia pensato al danno che si sarebbe fatto al pianeta?....sì che ci hano pensato, ma hanno preferito il risvolto economico della cosa e se ne sono altamente fregati delle conseguenze...VERGOGNA UOMO!!! BUON FINE SETTIMANA A TUTTI VOI! |
"La nostra vera gloria,
non è nel non cadere mai,
ma nel rialzarsi
ogni volta che cadiamo"
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