Dramma Romania

Post N° 45


ROMANIA: EUROPEE; ESITO CONFERMA CONFLITTO ISTITUZIONALE (ANSA) - BUCAREST, 26 NOV - Le prime elezioni europee in Romania dopo l'adesione all'Ue lo scorso gennaio confermano l' esistenza di un conflitto istituzionale strisciante fra presidente e premier: le urne hanno infatti decretato la vittoria del Partito democratico (Pd), all'opposizione, vicino al popolare capo dello stato Traian Basescu, e una sconfitta del partito del premier Calin Popescu Tariceanu, rendendo ancora piu' debole il governo di minoranza fra il suo partito nazionale liberale (Pnl) e l'Unione democratica magiari di Romania (Udmr). Dopo lo spoglio del 99,41% delle schede, il Pd risulta al 28,78%, il Pnl al 13,45% e l'Udmr al 5,52%. L' affluenza e' stata bassissima (29,41%), ma Basescu ha minimizzato dicendo che si tratta di una tendenza registrata anche in altri stati 'new entry' dell'Ue: ''dobbiamo analizzare seriamente il fenomeno'', ha commentato. Da tempo in rotta di collisione con il premier, Basescu ha osservato che l'esito delle europee restituisce la fotografia dei consensi reali (scarsi) del governo Tariceanu. Il contrasto fra presidente e premier e' stato peraltro evidenziato anche dal referendum sul sistema elettorale proposto da Basescu, e per il quale i romeni sono stati chiamati alle urne sempre ieri in parallelo al voto per le europee. Il modello proposto dal presidente era il sistema maggioritario a doppio turno in collegi uninominali al posto di quello in vigore delle liste di partito. Il premier invece aveva proposto in parlamento un modello misto che combini il sistema uninominale con le liste dei partiti. Dopo lo spoglio del 99,5%, con un affluenza del 26,45%, l'81,34% si e' detto in favore e il 16%,18% contro. Il referendum comunque non avra' corso perche' era necessaria una affluenza del 50% piu' uno degli elettori, ampiamente mancata. Nell'analisi del voto europeo, anche il leader del Partito socialdemocratico Mircea Geoana (all'opposizione, gruppo dei socialisti europei), che ha avuto il 23,14%, ha attaccato il premier: ''continuiamo ad avere un governo privo di sostegno popolare e parlamentare'', ''deve andarsene''. Tariceanu si e' detto invece soddisfatto del risultato elettorale: ''abbiamo dimostrato che i romeni si fidano di noi e dei nostri progetti'', ha detto. Ma alcuni dirigenti liberali, stando all'agenzia Mediafax, potrebbero chiedere ora a Tariceanu un rimpasto per sostituire i ministri di interni, giustizia e esteri. Uno dei vicepresidenti liberali avrebbe dichiarato che il partito avrebbe avuto 2-3 punti percentuali in piu' se non ci fossero state le gaffe del ministro degli esteri Adrian Cioroianu, il quale di recente ha suggerito la 'deportazione' dei delinquenti rom nel deserto egiziano. Il Partito liberale-democratico, formato dai liberali fuoriusciti dal partito del premier per schierarsi con il presidente Basescu, ha ottenuto il 7,78%, mentre altri otto partiti in lizza non hanno superato la soglia del 5%. Il sociologo Mircea Kivu, citato dal quotidiano 'Romania Libera', spiega lo scarso interesse dei romeni per l'elezione dei 35 eurodeputati da inviare a Strasburgo col fatto che per loro ''il potere principale ce l'ha il Parlamento di Bucarest, e il ruolo e l'influenza degli eurodeputati sono poco chiari''. Bassa affluenza anche negli oltre 180 seggi aperti in 95 Paesi per i romeni all'estero, anche per colpa di una cattiva informazione, come scrive il quotidiano 'Cotidianul'. In Italia, dove vivono centinaia di migliaia di romeni, hanno votato nei nove seggi nelle principali citta', solo poche centinaia di persone. Le europee hanno invece messo fuori gioco politico il partito estremista 'Grande Romania', rimasto sotto la soglia del 5% col 4,15%. (ANSA) YY8-BUS 26/11/2007 18:45