la vita è bella

nelle gravine


Abitavamo nelle grotte, e mi spingevo nelle buie profondità, tue, consapevoli di sbertucciare il Caso. Eh eh… quando non arrivavi a dare di tuo i mugolii mmm appena velati dal chiesastico pudore che tornò a possederti, infine. O fu solo stanchezza e ancora noia. Nemmeno i monarchi, fatui e algidi nei precordi e ancor di più nelle pendule escrescenze, poterono turbare la tua quiete e i testardi conversari in una piazza senza sole e senza ombre. Di borghese ti fregi nel nome, di Era possiedi l’opulenza, di Amore senza entusiasmi segui percorsi e rimandi e rimandi. Ci affacciamo di quando in quando, poi sbattendo la porta proseguiamo nel buio.