Flavio Scutellà

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Reggio – Malasanità, cassazione conferma condanne per la morte di Flavio Scutellà edì 13 Maggio 20159:24
Flavio Scutellà poteva essere salvato, i medici però non l’ hanno fatto e adesso la Corte di Cassazione li ha condannati in via definitiva. Si chiude il cerchio giudiziario sulla morte del ragazzo, originario di Scido, deceduto all’ospedale di Reggio Calabria, il 29 ottobre 2007, dopo tre giorni di coma. La Suprema Corte nei giorni scorsi ha infatti, confermato quanto disposto il 30 maggio del 2014 dalla Corte d’Appello reggina presieduta da Adriana Costabile. I giudici di Piazza Castello ribaltarono la sentenza emessa in primo grado dal giudice monocratico l’undici luglio del 2012. I giudici d’Appello, e adesso anche la Cassazione, confermarono la condanna per il reato di omicidio colposo emessa nei confronti di Antonio Leali e Pietro Tripodi che ammonta ad anno e otto mesi di reclusione; confermata anche quella relativa alla posizione di Giovanni Plateroti, a cui è stato inflitto un anno e sei mesi di carcere e quella di Francesca Leotta ad un anno di carcere. Tutti i condannati sono i medici che prestavano servizio presso l’ospedale di Polistena. In secondo grado la Corte disposte infine, 1 anno e sei mesi di detenzione per il neurochirurgo Saverio Cipri, condanna anche questa confermata dal Palazzaccio. In appello furano assolti l’altro neurochirurgo reggino Francesco Turiano, gli infermieri del 118 di Reggio Calabria, Giovanni Triolo e Carmelo Alampi, e Francesco Morosini, medico di Cosenza e Giuseppe Mauro, di Catanzaro. I fatti risalgono al pomeriggio del 25 ottobre 2007 quando Flavio dopo aver finito i compiti va a giocare con alcuni amici, ma cade da una giostrina e batte forte la testa. Giungerà nel pomeriggio all’ospedale di Polistena dove la TAC diagnosticherà un ematoma sottodurale. Nessuno dei sei ospedali che insistono nel territorio della Piana, lo può ricevere. Non si trova un posto per Flavio, che sta morendo. Vibo, Lamezia terme, Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria dicono di no. Interviene la Polizia, chiamata dai genitori del piccolo, e a Reggio un posto si trova. Manca però l’ambulanza; un ritardo dietro l’altro, una tragedia dietro l’altra. Finalmente il ragazzo giunge intorno alle ore 21.00 a Reggio Calabria, ma ancora non è chiaro il perché, nonostante il sua ematoma abbia triplicato le dimensioni, in sala operatoria verrà portato solo all’una di notte. Flavio Scutellà morirà il 29 ottobre dopo tre giorni di coma. Subito i genitori, Alfonso Scutellà e Maria Ida Tocci assistiti dal legale Marcella Belcastro denunciano il caso all’autorità giudiziaria. Sul banco degli imputati salgono 11 persone fra medici ed infermieri in servizio agli ospedali di Polistena, Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria che all’epoca dei fatti si occuparono della situazione medica del ragazzo. Dopo oltre 7 anni dalla morte di Flavio, adesso è stato accertato che oltre al destino, anche i medici hanno contribuito alla morte del ragazzo. Adesso si può dire senza se e senza ma che il caso Scutellà è un caso di malasanità. Flavio non ritornerà più indietro, ma per chi ha sbagliato adesso è stata accertata definitivamente la sua responsabilità penale.  Angela Panzera