Caos Ordinato

La prima volta su Titano


Quando giunsi per la prima volta su Titano ciò che più mi colpì, fu l'immensità di Saturno. Copriva gran parte del cielo e la cosa più strana era, che io mi trovavo sulla sua luna ma, consideravo Saturno la luna di Titano. Su Titano, come su altri corpi celesti dove non vi è vita biologica, la natura stupisce per la sua bellezza non vincolata alla necessità di servire creature viventi ma, libera di esprimersi sul quel corpo freddo e silenzioso che pur forse conserva ancora un'anima calda. La natura qui costruisce e distrugge senza fretta, millenni dopo millenni, strutture contorte, convulse, maestose di una bellezza disarmante che nulla hanno da condividere con la vita che noi conosciamo. Eppure, è vita anch'essa dettata dalla vitalità della natura che non è esistente solo per la vita biologica ma esiste per servire se stessa. Sulla terra tutto è in funzione della vita biologica. La pioggia cade per inverdire i prati che a loro volta nutrono i brucanti i quali ingrassano per nutrire i predatori. Tutto in funzione della fragile vita biologica che ha un termine. La bellezza di Titano non ha rivali allorché nulla sottende ad alcuno e non ha termine se non nel consumarsi lentamente nel tempo che scorre inesorabile. Qui l'uomo, la cui veste biologica non può sopravvivere alle condizioni dettate da Titano, si avvede del suo fragile limite biologico che necessita di altra vita per il proprio sostentamento. La vita va verso la vita e le Creature che abitano il Cosmo si incontreranno per creare nuova vita.