Caos Ordinato

Michiko


Stavo attraversando, come ogni mattina, uno dei ponti che collegano le due sponde del fiume Kyobashi-gawa per recarmi al lavoro.Sul fiume, sotto di me placido e rigoglioso, si riflettevano le immagini che testimoniavano della presenza umana, gli edifici, le biciclette degli operai che si recavano al lavoro, le madri con i loro piccoli.Rapito dai miei pensieri e da quella vitalità avevo solo percepito un ronzio distante.Volgendo gli occhi al cielo vidi solo un lontano bagliore argenteo.Da settimane, ormai, quasi tutti i giorni aerei sorvolavano la città ma nessuna bomba era mai caduta solo, di tanto in tanto, precipitavano danzando dei volantini di propaganda.Rallentai il passo, mi fermai ancora ad osservare il fiume, i pescatori sulla riva, le lente e silenziose barche poi, la vidi!Michiko!Lei era piccolina con i suoi occhi sottili, il viso gentile, dolce, sempre sorridente e il suo fragile corpo con quei piccoli seni ritti, e una bocca ancor quasi da bambina.Lei mi vide ed abbassando lo sguardo si diresse verso di me.Forse sapeva!Da settimane ormai frequentavo a quell'ora quel ponte ma, non avevo mai avuto il coraggio di incontrarla con lo sguardo né, di fermarla.Il cuore mi batteva a mille sapevo, sapevo che dovevo fare qualche cosa.Le andai incontro deciso, che quella mattina, l'avrei fermata, le avrei parlato.Mi fermai davanti a lei e i nostri occhi, per la prima volta, si incrociarono in uno sguardo che lasciavano capire tutto.Restammo lì per qualche secondo a contemplarci, secondi che sembravano essere un'eternità.Poi, un improvviso accecante bagliore vaporizzò il nostro breve, intenso, istante d'amore. Hiroshima ore 08:16 del 6 agosto del 1945, una data, che avrebbe segnato il percorso dell'intera umanità.