Caos Ordinato

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A costo della vita

Post n°429 pubblicato il 25 Marzo 2012 da flavourfly
 

Quando Don Esteban giunse nel Nuovo Mondo, gli indigeni, in buona parte, erano già stati domati alle abitudini degli Europei.

Don Esteban, calcò per la prima volta il Nuovo Mondo il 14 novembre del 1543.

Figlio di una ricca famiglia di commercianti era nato in València nel 1501 ed era un formidabile tiratore di scherma ed un uomo di grande tenacia ed avidità.

I suoi 42 anni passati in patria lo avevano forgiato nello spirito e nel corpo.

Don Esteban aveva deciso di lasciare la sua città natale perché, dopo la scoperta del Nuovo Mondo, València aveva perso il suo splendore essendo terminata la sua era dell'oro che, per ironia della sorte, aveva finanziato la spedizione di Colombo.

Così la città si trovò tagliata fuori dalle rotte commerciali che ormai avevano la loro meta nelle città sull'Atlantico.

Don Esteban era uno dei pochi commercianti con ancora considerevole ricchezza accumulata negli anni passati dal suo casato, che abitavano la València.

Negli ultimi decenni però il patrimonio della famiglia era diminuito proporzionalmente alla carenza di scambi commerciali sempre più irrisori.

Aveva allora deciso di recuperare le fortune perse fuori dai confini della patria recandosi là dove, le vacche grasse fiorivano dal nulla.

Lo sfruttamento delle nuove colonie avrebbe permesso alla famiglia una nuova era di splendore.

Don Esteban era un grande amico di Hernando Pizarro fratello, quest'ultimo, di Francisco Pizarro morto in Lima il 26 giugno 1541 a seguito di una rivolta indigena.

Hernando godeva fama di raffinato e distinto uomo di corte e di grande oratore di sublime eloquenza.

Don Esteban aveva così ottenuto favori alla corte di Carlo V d'Asburgo e l'assegnazione di vasti territori nel Nuovo Mondo.

Partì alla volta del Nuovo Mondo con un gruppo di soldati mercenari che servivano per mantenere il controllo dei territori assegnati.

Gli avevano raccontato delle astuzie e della ferocia delle popolazioni indigene e questo lo portò a valutare la costituzione di un piccolo esercito per far fronte ai problemi.

La foresta tropicale sembrava una verde esplosione impazzita, contorta, impenetrabile. Per quasi un mese combatterono contro quel nemico verde, imprevedibile, dinamico allorché la via aperta, si richiudeva tanto velocemente da non poter più pensare di ritornare sui passi fatti.

Ma, il vero nemico, aspettava ancora più silenzioso, sornione ed imprevedibile della foresta stessa.

Se ne accorse solo quando colarono l'oro fuso tanto bramato nelle sue ingorde fauci.

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Data di creazione: 08/06/2010
 
 

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