Caos Ordinato

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« InquietudineIl silenzio del cosmo. »

La lettera

Post n°468 pubblicato il 09 Giugno 2012 da flavourfly
 

Nebbiosi frammenti di ricordi che contestualmente sono forza e vita qui, mentre scrivo accucciato in questa umida trincea.

Scrivere è rimasto l'unico legame con la vita per non essere sradicati dalla Famiglia, dai luoghi natii.

Patria che amo ma, che male abbiamo fatto noi soldati per dover soffrire pene che nessun essere vivente può concepire se non vivendo questo terribile travaglio tra la vita e la morte sulla propria pelle, nelle proprie viscere?

Non sentirsi soli è più importante che quasi pensare a come sopravvivere.

L'abbandono è forse più terribile che il pensiero della morte stessa che, quando giunge, non ti chiede più nulla diversamente da quanto chiede costantemente la vita.

La vita esige i conflitti, le paure, il dolore e la sofferenza del travaglio psicologico che solo le coscienze individuali devono sopportare al pensiero della morte, della sofferenza, dell'agonia.

Stanotte c'è silenzio mentre i gemiti dei feriti agonizzanti sono ormai cessati solo, ogni tanto l'oscurità è rischiarata dai razzi illuminanti.

Siamo in attesa del domani mentre i secondi incessanti che sembrano non terminare mai, scandiscono il tempo.

Il tempo, potesse fermarsi, potessimo restare qui, fermi, in questa notte e che domani non giunga mai.

La paura, che da un momento all'altro arrivi l'ordine per un nuovo assalto, ci accompagna costantemente mentre, gli ufficiali contano quanti soldati devono mandare all'attacco per far si che qualcuno riesca a raggiungere la linee nemiche, per superare lo sbarramento di fuoco delle mitragliatrici che falciano, squartano, smembrano assieme alle bombe dei cannoni.

Carne da cannoni ecco, ciò che siamo!

Le sole munizioni che non mancano siamo noi stessi, i soldati!

Se non vai all'attacco, se decidi di non ubbidire gli ufficiali hanno il sacrosanto potere di passare per le armi i vigliacchi, i recalcitranti!

Se non ti ammazza il nemico ti ammazzano gli amici, i tuoi compatrioti.

E' un pensiero che ti fa impazzire.

Avere paura non è essere vigliacchi avere paura, è umano.

Ciò che non è umano è ciò che ti sta intorno non ciò che hai nel cuore, nell'animo.

Ci sono ufficiali che hanno crisi di pianto e di coscienza nel vedere i vani sforzi per conquistare pochi metri ma, pochi metri in cui si accumulano corpi e pezzi di carne umana i resti di coloro che poco prima erano vivi accanto a te.

Nell'attacco di oggi abbiamo conquistato una trincea nemica.

Siamo balzati fuori tutti insieme, a poche centinaia di metri dalle linee nemiche, tra l'infernale, assordante rumore delle armi e dei bombardamenti.

Non esiste descrizione dell'inferno per descrivere il nostro inferno Dante, era un poeta e non un soldato.

Un proiettile da mortaio è esploso a pochi metri da me ed una scheggia, mi ha ammaccato l'elmetto.

Mariolino invece, non ce l'ha fatta è stato investito in pieno ed ora non so neppure dove cercare i suoi pezzi aveva, diciannove anni.

Quando siamo giunti alla linea nemica, molti soldati tedeschi sono usciti con le mani alzate incontro a noi urlando ed io, non sono riuscito ad impedirmi di sparargli li ho ammazzati tutti, ho ammazzato tutti quelli che potevo ammazzare e che mi capitavano a tiro.

Mio Dio! cosa ho fatto? cosa sono diventato?

Non dovete credere a tutti gli atti di valore dei soldati raccontati perché io, non sono un soldato di valore ma sono diventato un criminale e per questo mi consegneranno una medaglia al valore come eroe di guerra.

Mamma Vi invio questa lettera perché vorrei sapere se ancora potrò essere il vostro amato figlio.

Mamma Vi abbraccio e Vi bacio, Stefano.

27 gennaio 1916

 

La prima guerra mondiale ha trasformato molti uomini.

Nessuno ipotizzava ciò che essa sarebbe divenuta... un'orribile mattanza in cui hanno perduto la vita milioni di soldati, di uomini.

La trasformazione da essere umano a bestia non è spesso per indole ma per necessità di sopravvivenza.

La rabbia, il rancore e la paura sono una miscela che trasforma un pacifico essere umano in una macchina infernale in cui batte solo un cuore per sostenere la macchina ma vuoto, vuoto di anima, di pietà, di sentimenti.

La coscienza però, recupera le anime perdute che rinsaviscono e tornano ad essere pacifici esseri umani ed in questo, c'è la mano di Dio.

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Commenti al Post:
teide63
teide63 il 10/06/12 alle 14:31 via WEB
anke se nn era il max l'ambiente, è stato bello averti accanto, grazie di avermi letto questo racconto in anteprima...
 
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Un blog di: flavourfly
Data di creazione: 08/06/2010
 
 

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