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Le donne perdonano di più "E' questione di empatia"


 E' UN PERCORSO, non un atto immediato. Spesso doloroso ma catartico. Che si tratti di uno sgarbo sul lavoro, di un tradimento del partner, di un'offesa grave, che brucia ancora di più perché a infliggerla è stata una persona cara, perdonare è una virtù, forse un'arte, in cui le donne primeggiano. Lo fanno meglio e più facilmente rispetto agli uomini e non solo all'interno della coppia. Questione di empatia, spiega uno studio spagnolo, che analizza le differenze fra sessi e generazioni in materia di perdono. Arrivando alla conclusione che i genitori riescono più facilmente a lasciarsi alle spalle un torto rispetto ai figli. E, fra adulti, alle donne passare oltre riesce meglio che ai maschi.   Il fattore chiave sta in quella capacità di riconoscere pensieri e sentimenti degli altri, di immedesimarsi e reagire in modo opportuno: l'empatia. Che le donne hanno in quantità maggiore rispetto agli uomini, dice Carmen Maganto, co-autrice dello studio, pubblicato sulla Revista Latinoamericana de Psicologia, insieme a Maite Garaigordobil, professore alla facoltà di Psicologia dell'università dei Paesi Baschi.  I risultati della ricerca, ottenuti utilizzando una scala per valutare la capacità di perdonare e una che prende in considerazione anche i fattori che lo facilitano, suggeriscono che esistono precise differenze nei motivi che possono indurre a superare uno sgarbo o un'ingiustizia, a seconda del sesso e dell'età. Se è vero chesia i ragazzi che i genitori concordano su cosa voglia dire perdonare - ricorrendo entrambi a termini come non portare rancore, riconciliarsi, comprendere - per i più giovani, sottolineano i ricercatori, il perdono è un qualcosa che arriva col passare del tempo; per mamma e papà invece è più una questione legata a fattori come il rimorso e un sentimento di giustizia. Il superamento dei sentimenti negativi è uno sforzo che implica un atto di volontà. Che alla lunga, secondo diversi studi scientifici, paga. Perché provare rabbia, desiderio di vendetta, risentimento rischia di far ammalare, mentre se si riesce a perdonare, si sta meglio psicologicamente e fisicamente. Non solo: il perdono è una scelta di forza, che permette di rimettersi in gioco. Negli ultimi anni la scienza se ne è occupata con interesse crescente, evidenziando proprio i legami fra la disponibilità al perdono e lo stato di salute: meno stress, meno sintomi depressivi, meno disturbi circolatori. E la letteratura psicologica ha cercato di individuare percorsi con tappe precise per imparare a perdonare, proprio come si impara a mangiare sano e a prendersi cura di sé, concentrandosi su un atteggiamento positivo.  Ma cosa guida il processo che porta a superare un torto? Stando allo studio spagnolo, le differenze maggiori si riscontrano fra uomo e donna. In base ai dati raccolti, entrambi considerano la migliore definizione di perdono la mancanza di rancore, ma per l'uomo questo aspetto risulta più importante rispetto alla donna. In generale, poi, più si perdona, più si è disposti a farlo in ogni campo. Allo studio hanno partecipato 140 persone, genitori fra i 45 e 60 anni di età e figli tra i 17 e 25 anni. Dalle loro risposte sono emersi elementi che pare rendano più facile perdonare: il rimorso mostrato da chi ha offeso, e il non serbare rancore, per chi è vittima del torto. L'ambiente familiare, poi, gioca un ruolo chiave nella trasmissione dei valori etici, che si portano poi fino alla scuola e facilitano l'insegnamento al perdono. Le autrici dello studio sono convinte che i risultati possano aprire la via ad ulteriori studi, in particolare, a comprendere meglio il ruolo del perdono nella psicoterapia per le vittime di abusi sessuali, di maltrattamenti fisici o tradimenti all'interno della coppia.Che ne pensate?