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Malati d'Amore e ..

Rubrica sull'amore, sulle relazioni, e fondamentalmente sulla battaglia per riuscire ad amare qualcun altro e se stessi.

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COS'è QUESTO BLOG....

Malati d'amore e ....

Rubrica sull'amore, sulle relazioni, e fondamentalmente sulla battaglia per riuscire ad amare qualcun altro e se stessi.

Siamo pronti a dare qualsiasi risposta su quello che è il cardine intorno al quale gira sempre la nostra vita: l'amore!
Una sorta di rubrica vecchio stampo: "Caro Blog, ti scrivo perchè vorrei suggerire .... oppure, vorrei il tuo parere....".
I consigli, i pareri, le impressioni  sono aperti a tutti coloro che vorranno confrontarsi
confidandoci i  loro interrogativi.
Come sapete la Community  di Digiland è molto ampia per cui i punti di vista possono essere davvero molteplici.
ai di fa

"Una finestra sui malanni che l'amore non smette mrci provare"

 

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Toy Boy

Post n°55 pubblicato il 03 Maggio 2012 da EldarMicioCoccolone

Donne! Sopratutto voi, donne mature, che ne pensate dei Toy boy e ne vorreste uno?

 
 
 

Il dilemma della decisione

Post n°54 pubblicato il 21 Marzo 2012 da forblog
 
Foto di forblog

Scegliere quale film vedere o se sposare l’uomo con cui convivi per te è lo stesso: resti paralizzata qualunque decisione tu debba prendere. Appartieni alla categoria di persone che si perde in mille domande, dubbi e valutazioni su quale sia la scelta migliore da fare. Risultato? Resti bloccata e alla fine non decidi!

Paura di sbagliare
A bloccarti è soprattutto la paura di commettere degli errori e fare la scelta sbagliata. Chi vive così il dilemma delle decisioni lo fa sempre: dalla scelta di un paio di scarpe alle decisioni più importanti che potrebbero rivoluzionargli la vita come cambiare lavoro o trasferirsi in un’altra città. “Nella  maggior parte dei casi” spiega Davide Algeri, psicoterapeuta e ideatore del Servizio Italiano di Psicologia Online (SIPO) “per uscire dalla profonda indecisione si inizia a stilare l’elenco dei pro e dei contro senza però riuscire a smuoversi dalla posizione di bilico”. La situazione non migliora neppure se chiediamo il consiglio di amici e parenti perché i loro pareri non fanno che aumentare la nostra indecisione che a volte si trascina per mesi sperando che siano le circostanze a scegliere per noi. Ma cosa si nasconde dietro tutta questa indecisione? “In genere ciò che paralizza gli indecisi è la paura di sbagliare e di soffrire” spiega lo psicoterapeuta. “Un po’ come accade nel paradosso dell’asino di Buridano che passeggiando su un prato ad un certo punto si imbatté in due bei mucchi di fieno entrambi ugualmente invitanti e non riuscendo a decidersi lasciò passare minuti, ore e poi giorni fino a quando morì di fame”.

Come uscire dall’incertezza?

La scelta perfetta non esiste. Il margine d’errore c’è sempre ma in fin dei conti, anche se sbagliamo, non casca il mondo. “Bisogna accettare il fatto che esiste sempre una percentuale di rischio che le cose non vadano come ci si aspettava e ricordarsi delle volte in cui è capitato di aver fatto la scelta sbagliata senza che ciò abbia provocato dei disastri” suggerisce Algeri. Dal punto di vista pratico, poi, dobbiamo chiederci se davvero abbiamo tutte le informazioni a disposizione per effettuare la scelta ed eventualmente recuperare quelle che servono.

E se neppure questo bastasse a sciogliere il dilemma?

“Invece di scrivere la lista dei pro e dei contro è più utile domandarsi cosa ci trattiene e cosa ci attira perché sono due quesiti che ci aiutano a vedere le cose  da una prospettiva diversa e più positiva” raccomanda l’esperto. Un’altra strategia può essere quella di fissare una data e un’ora di scadenza entro cui scegliere e astenersi dal pensare alla scelta fino a quella data. Giunto il fatidico giorno abbiamo due possibilità: o scegliamo entro l’ora prestabilita o superata l’ora, sarà un “lancio della monetina” a scegliere al posto nostro (per esempio: testa parto, croce rimango).

Quando il dubbio diventa patologico

In alcuni casi, l’incapacità di decidere è talmente paralizzante da diventare un disturbo psicologico vero e proprio: il dubbio patologico. “Si tratta di un disturbo caratterizzato dalla presenza di domande alle quali la persona cerca di dare una risposta, senza però riuscirci. Questo continuo cercare di ragionare, genera una lunga sequenza domanda-risposta-dubbio sino al punto che ci si trova immobilizzati nella propria ragnatela di pensieri senza aver trovato una risposta soddisfacente” dice Algeri. Il dubbio patologico va curato prima che diventi un disturbo ossessivo. “Si ricorre alla Terapia Breve Strategica che si svolge in sole sette sedute e nell’86% dei casi risulta efficace perché si interviene direttamente sul problema e sulle possibili soluzioni piuttosto che andare a cercarne le cause” conclude lo psicoterapeuta

 
 
 

auguri papà

Post n°53 pubblicato il 19 Marzo 2012 da romidgl

 
 
 

Qualche appunto per la spesa .....

Post n°52 pubblicato il 27 Febbraio 2012 da romidgl

 
 
 

San Valentino: tante rose per Michelle!

Post n°51 pubblicato il 23 Febbraio 2012 da forblog
 
Foto di forblog

Com'è stato il vostro San Valentino?

Sicuramente meno pirotecnico di quello di Michelle Hunziker che si è vista consegnare la scritta "I Love You" composta di rose rosse.

 Il messaggero romantico era ovviamente Tommaso Trussardi che da quando è uscito allo scoperto con la showgirl ha mostrato sentimenti degni di un fotoromanzo d'altri tempi.

Dalle presentazioni ufficiali alla mamma alla scritta fiorata da campus americano, il giovane imprenditore della moda, di solito noto per la massima riservatezza e il rigore, ha messo in campo tutti i cliché sentimentali a dimostrazione che la vulcanica Michelle lo ha travolto.

Manca solo l'anello di fidanzamento con diamante: scommettiamo che sarà la prossima mossa?

 
 
 

a tutti:

Post n°50 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da romidgl

 
 
 

Scriveteci a: scrivipostadelcuore@libero.it

Post n°49 pubblicato il 17 Febbraio 2012 da scrivipostadelcuore
 
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Vi ricordo che è attiva la nuova rubrica della posta del cuore.  

Scriveteci a: scrivipostadelcuore@libero.it per tutti i temi .... e se ci riusciamo vi faremo rispondere da esperti ....

 Preparati gli occhiali: aspetto di leggervi.

romidgl   

 
 
 

San Valentino: che cosa regaliamo?

Post n°48 pubblicato il 10 Febbraio 2012 da forblog
 
Foto di forblog

Troppo spesso il regalare è un dare qualcosa a qualcuno. Dare è un freddo passaggio di proprietà, donare significa che oltre a quello c'è un interesse verso una persona.

Fare un dono dovrebbe essere un piacere reale, anche fuori dalle solite occasioni. Per San Valentino ho pensato di suggerirvi qualche idea originale scovata in rete.

Afferrata l'idea giusta, troverai suggerimenti su dove acquistare il tuo dono, dai negozi a portata di mano a quelli a portata di click.

Lovestone

 Regala un sogno.. incidi per sempre il tuo amore sulla pietra grazie a Lovestone!
La Lovestone è una delle 60.000 mattonelle di marmo che ricoprono il pavimento della Terrazza degli Innamorati a Verona accessibile dal Cortile della Casa di Giulietta.La Lovestone costa 99 € ed è il regalo originale con cui potrai dimostrare alla persona che ami tutto il tuo affetto per San Valentino.

Dopo l'acquisto, riceverai subito un certificato che attesta il possesso della tua Lovestone originale e le coordinate per ritrovarla in Terrazza a Verona. Vai al sito!

Foto Poster o Calendario

Un'idea semplice da realizzare per San Valentino può essere una bacheca con le migliori foto tue e del tuo partner, magari foto scattate quando eravate appena fidanzati e vi luccicavano gli occhi quando vi guardavate. Avrai sicuramente un po' di vostre fotografie a disposizione, no?
Un'altra realizzazione semplice e duratura è un calendario fatto a mano, sempre utilizzando foto o, per i più capaci, propri disegni. L'inizio dell'anno è il momento giusto per regalare un calendario, così il tuo partner avrà con sè il tuo regalo tutti i giorni dell'anno...
Ci sono diversi strumenti online che ti possono aiutare a realizzare un calendario personalizzato, ecco qualche esempio con semplici modelli su
Rocksland e sul sito Tiamo.org

Wearunique

 Per Lei o per Lui su wearunique.com troverai una selezione di idee regalo originali per un S.Valentino speciale.

 Sorprendila con una borsa o un paio di orecchini unici...come Lei!

Basta con le solite felpe o profumi, per Lui tante innovative idee regalo. Vai alla selezione!

 Dolci pasticci

 Invece dei soliti cioccolatini comprati chissà dove, perchè quest'anno non provi a farli tu o a fare qualche dolce alternativo? Conosci i suoi gusti, potresti preparare dei cioccolatini o dei biscotti fatti apposta per lui / lei!

Online puoi trovare migliaia di ricette, basta un po' di impegno e una cucina libera...

 Ciondoli personalizzati

 Se sei un tipo classico e vuoi che lui/lei ti porti sempre con sè, potresti regalare un ciondolo personalizzato con la tua foto, in modo da perseguitare il tuo partner anche quando non sei presente!

Online puoi trovare molti siti che ti consentono di creare ciondoli personalizzati. Un esempio di quello che sto dicendo è questo ciondolo a forma di cuore

 L'Acchiappasogni

L'acchiappasogni è un regalo romantico e semplice da realizzare, e consiste in una sorta di rete o maglia da appendere accanto al letto per catturare i sogni brutti e attirare solo sogni piacevoli e rilassanti.

Questo oggetto origina dalla
tradizione degli indiani d'America. Puoi vederne degli esempi su questo sito, dove puoi anche acquistarne uno se non hai tempo o voglia per realizzarlo artigianalmente.

 Fiori virtuali

Lei sta sempre davanti al computer? Insieme ad un regalino o un pensiero "reale", potresti inviarle dei fiori "virtuali": su questo sito è possibile scegliere la composizione che preferisci e inviarla via email..

Per restare sull'artigianale, invece, perchè non provi a realizzare un fiore (o una composizione) fatto a mano? visita la pagina sui fiori di carta !

 Canzoni Su Misura ®

 Regala una canzone scritta davvero per chi ami! Creata a partire dai tuoi ricordi, dalle tue emozioni e dalle tue parole, è il regalo perfetto per Natale, San Valentino, per un anniversario o compleanno.. Grazie ai professionisti dello Staff di CANZONI SU MISURA®, regalare una canzone è facile: basta dare qualche spunto e affidarsi alla loro esperienza.

Attraverso il loro sito puoi prenotarti per una 'Canzone in esclusiva', un brano che nascerà apposta per te, oppure puoi scegliere una delle venti 'Canzoni personalizzabili' e renderla unica cambiandone il testo. Sarà tua in pochi giorni e a partire da 49 €! Vai al sito !

 

Gioielli Inutile girarci intorno, restano sempre il regalo più apprezzato (ed agognato) dal gentil sesso. In cima alla lista, resta l’anello, ma anche bracciali, pendenti ed orecchini rappresentano una scelta di classe ed eleganza per ribadire alla propria amata il vostro amore, potente ed autentico come il primo giorno in cui vi siete innamorati.

 

Via via, anche gli uomini hanno mostrato maggiore interesse verso questo tipo di regalo, grazie soprattutto ai nuovi materiali tecnici utilizzati, che permettono di spendere cifre molto più abbordabili che in passato.

 

 

Per uomo, i più gettonati sono i gemelli, utili e spesso raffinati.

IN FOTO: L’idea regalo che vi proponiamo oggi arriva direttamente da Bliss, marchio di gioielleria young del gruppo Damiani, che per la festa degli innamorati ha pensato all’anello TAOGD+, che per esteso significa “ti amo ogni giorno di più”!

Per il momento mi fermo qui ma ho in serbo per voi altre strepitose idee.

 
 
 

Cupido ha bisogno di te!

Post n°47 pubblicato il 09 Febbraio 2012 da stanzaNapolieNapoli
 

Per San Valentino fai alla tua dolce metà un regalo indimenticabile!
Scegli uno dei regali della Scatola piena di vita e il vostro
 amore raggiungerà

un bambino del sud del mondo!

 

 
 
 

Sfogo...

Post n°46 pubblicato il 14 Gennaio 2012 da alla09

Sono qui per caso. In realtà cercavo  i forum di discussione di libero per sfogarmi un pò...ma ho scoperto che sono stati chiusi, chissà da quanto tempo. Utente distratta, vero? Cercavo un confronto di opinioni. Ci provo, raccontando brevemente.

Incontro un uomo, tramite amici comuni, si presenta come separato, senza figli. Mi piace, abbiamo tanti interessi e gusti in comune, è carino, intelligente, educato. Mi chiama, usciamo una prima volta con amici comuni, poi comincia a mandarmi circa un sms al giorno, perchè ha voglia di rivedermi e..ci rivediamo. La serata è molto piacevole, ci baciamo, mi chiede di rivederci prima possibile. Organizziamo per il we ( nel frattempo altri sms carini) e...una bella notte insieme. Dormiamo insieme, trascorriamo in giro parte della giornata successiva, ci salutiamo.

Poi...silenzio. DUe giorni dopo mi arriva testuale questo sms " scusami vorrei chiamarti ma ho una settimana dura per diversi motivi..ma vorre e devo parlarti anch'io un pò di me come hai fatto tu. E' possibile che ti sia potuta accorgere che non sono totalmente sereno ancora per diverse ragioni ma te ne parlerò. Un abbraccio a presto"

E' passata una settimana e piu nulla...Beh cosa pensereste voi? Io penso di esser stata scaricata dopo una botta e via e ci sono rimasta davvero male... certo forse sono stata ingenua a lasciarmi andare così presto. E' ovvio che con una frequentazione così superficiale non è detto nasca qualcosa, ma pensavo che almeno ci fosse la voglia di conoscersi e mettersi in gioco. Che squallore...

 
 
 

Buon Natale

Post n°45 pubblicato il 23 Dicembre 2011 da forblog
 

A tutti voi: buon Natale e Felice Anno Nuovo

 
 
 

- 6 giorni a Natale: Scrivere i biglietti.

Post n°44 pubblicato il 19 Dicembre 2011 da stanzaNapolieNapoli
 
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 Va di moda il digitale, certo, ma il fascino del francobollo è un’altra cosa. Lo stesso si può dire per i biglietti di auguri che accompagnano un regalo. O i segnaposto. Oggi è la giornata giusta per prendere carta e penna e portare a termine questo piacevole compito. Difficilmente troverete, in settimana, un altro momento libero… Dunque, volendo quest’anno essere molto originali potreste scrivere dei bei biglietti di auguri a mano e consegnarli via posta. L’effetto su chi lo riceverà sarà davvero speciale. Quando e a chi scrivere un biglietto di auguri di Natale? Sicuramente alle persone che non avete invitato a casa vostra, o comunque a quelle che non avete visto in occasione delle feste. Non devono essere molti, ai più sarà bello fare gli auguri per telefono, a viva voce.

Io mando un biglietto agli amici che non vedo spesso, che magari non si aspettano una telefonata, e che avranno invece certamente piacere di leggere un messaggio di auguri durante le feste.

Quale biglietto scegliere? Ce né un’infinità – a me sono piaciuti dei bigliettini semplici comperati a Londra, cartoncino avorio e una stampa natalizia tipo acquerello sul fronte. Eleganti, sobri e non costosi, hanno anche il pregio di devolvere parte del ricavato dalla vendita in beneficienza.
Il testo di questi biglietti deve essere scritto di proprio pugno e personale. Se mandate un cartoncino con su scritto “auguri di buone feste” generico, ha poco senso (va bene per i biglietti che mandate ai clienti e ai fornitori dell’ufficio). In generale, meglio mandarne pochi, anche solo dieci, ma scritti con il cuore. Una frase breve, ma destinata precisamente a colui che riceverà il biglietto. Questa è una buona idea anche per avvicinarsi a quelle persone che magari avete trascurato un po’ durante l’anno, non importa per quale motivo. Chi riceverà il biglietto (presumibilmente tra Natale e Capodanno) dovrà rispondere con una telefonata – oppure con l’invio di un biglietto di risposta.
Visto che avete tirato fuori carta e penna, se non lo avete già fatto cogliete l’occasione anche per compilare oggi i bigliettini che attaccherete ai pacchi che vanno sotto l’albero. Questi possono essere giustamente informali e brevi, perché sono destinati a coloro ai quali potrete consegnare il regalo di persona.

Infine – i segnaposto. Se avete più di otto persone sedute a tavola, sono molto utili, perché evitano la confusione al momento in cui ci si deve accomodare. Come assegnare poi i posti, lo vedremo in seguito.  Come scrivere i biglietti? In colore classico: nero o blu, con una nota più preziosa se magari in color marrone scuro. Cercate di avere una grafia chiara e firmateli sempre solo con il nome di battesimo (altrimenti sembreranno biglietti aziendali). Buon lavoro!

 
 
 

Letture: Lezioni d'amore bonsai

Post n°43 pubblicato il 13 Dicembre 2011 da forblog
 
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101 piccole storie d'amore.

Lunghe meno di mezza pagina.

Per raccontare relazioni, tradimenti, rapporti a tre, divorzi, incontri e separazioni.

È il vademecum semi spiritoso raccolto in "Amore Amore" (Newton Compton, 4,90 euro), manuale di storie affettive scritto da Dan Rhodes.

 Si tratta di una specie di lavoro antropologico che prova a tirare le fila delle complicazioni e delle controindicazioni legate al sentimento più discusso: l'amore.

Il libro è un regalo di Natale perfetto per single e non, in cerca di una boccata d'aria e di un po' di leggerezza in fatto di sentimenti.

 
 
 

love77-2@libero.it

Post n°42 pubblicato il 04 Dicembre 2011 da love77_2
 
Tag: Amore

ciao buongiorno

 
 
 

C'è chi lo fa per la terza volta!

Post n°41 pubblicato il 10 Ottobre 2011 da romidgl
 
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E l'amaro gossip di un matrimonio iniziato nel 2002 e finito male sei anni dopo, tra liti, tristi rivelazioni che avevano macchiato l'aurea di Paul McCartney, e battaglie legali, è stato cancellato oggi.

 Con le nozze tra l'ex beatle e l'ereditiera Nancy Shevell, nel giorno di quello che sarebbe stato il 71esimo compleanno di John Lennon. Il mondo era preoccupato per McCartney, nessuno aveva mai visto in Heather Mills una degna sostituta di Linda. Così oggi, al terzo tentativo, il mondo è attento, e incrocia le dita.

Quello di oggi è stato un matrimonio intimo, celebrato davanti a una trentina di invitati al Marylebone Register Office di Londra, lo stesso in cui Paul, ora 69enne, sposò nel 1969 la prima moglie, Linda Eastman. Il suo primo amore, la sua compagna, ancora nella memoria di tutti, morta nel 1998 per un cancro al seno.

I principali quotidiani e tabloid britannici sono in festa. L'annuncio del matrimonio era stato dato l'11 maggio scorso ma per i media è stato un evento difficile

da immortalare, lontano dal lusso e dal clamore. La storia tra i due era stata ufficializzata solo di recente, da appena un anno, nonostante andasse avanti da quattro anni, dal loro incontro nell'esclusivo quartiere di Hamptons a Long Island. Così i giornali in questi giorni hanno raccolto notizie come hanno potuto.

Fotografando attimi. Come l'annuncio del matrimonio appeso al Marylebone Register Office. O la consegna di un frigorifero di bottiglie di champagne consegnato ieri alla casa di St John's Wood, vicinissima agli studi di Abbey Road dove i Beatles registrarono la gran parte dei loro successi.

E poi la visita della coppia alla sinagoga dove Nancy Shevell, ebrea, ha ricevuto la benedizione, e per finire la cena al ristorante cinese con amici e parenti. Pezzi di vita. Che sembrano felici. Come il commento che McCartney ha rilasciato sabato informalmente fuori casa ai giornalisti che l'assediavano fuori: "Grazie ragazzi, grazie di essere venuti. Non vediamo l'ora che sia domani". Il Sunday Mirror riporta un commento ancora più decisivo.

Sul nervosismo prematrimoniale. "Nervoso io? Non siate sciocchi. Certo che non sono nervoso", avrebbe detto sir Paul.

Nancy Shevell, 51 anni, fa parte del consiglio di amministrazione dell'autorità dei trasporti metropolitani di New York, è inoltre dirigente dell'azienda di tir di proprietà del padre, con sede in New Jersey, e ha un matrimonio alle spalle durato vent'anni con l'avvocato Bruce Blakeman. E' divorziata.

Ma ormai i fan accettano tutto. Dopo l'ex modella e l'acido divorzio che portò Paul a pagare a Heather Mills 24.3 milioni di sterline (circa 28 milioni di euro), tutti vogliono solo il bene di Paul. E Nancy Shevell sembra stia passando l'esame mondiale. Insieme soprattutto, a quello dei suoi figli. McCartney ne ha quattro con la prima moglie - Heather (nata da una precedente relazione di Linda ma adottata da Paul), Mary, Stella e James. Beatrice è invece nata dal matrimonio con Heather Mills. Ora ha otto anni.

Della festa dopo la cerimonia si sa che Paul canterà. Che per la nuova sposa ha scritto una canzone. Ma l'amore ha sempre ispirato McCartney. Quando viveva con Jane Asher - con la quale avrebbe dovuto sposarsi prima di Linda se lei non lo avesse lasciato dopo aver scoperto la sua relazione con Francie Schwartz -, scrisse "Yesterday", "And I Love Her", "You Won't See Me" e "I'm Looking Through You". Anni dopo di Linda disse: "Mi ha dato la forza di continuare. E di riprendere a lavorare e a scrivere canzoni", e lo disse dopo lo scioglimento dai Beatles che avvenne nel '70.

Oltre la nuova, inedita canzone scritta per l'occasione, Paul McCartney dovrebbe cantare "Let it Be", perché l'aveva cantata a lei durante la loro prima vacanza tre anni fa, e "Let Me Roll It", apparentemente la preferita di Nancy. Qualche dettaglio era stato scoperto perfino sul vestito della sposa disegnato dalla figlia stilista di McCartney, Stella. E sempre Stella l'avrebbe aiutata nella scelta del menù, totalmente organico e vegetariano. Come gli sposi. I due si sono scambiati gli anelli davanti ai figli. Il fratello di Paul è stato il suo testimone. E la luna di miele è prevista ai Caraibi. Su questa destinazione però non ci sono certezze. Certo non sarà Cuba dove oggi per la ricorrenza della nascita di Lennon, all'Avana è in corso una settimana di omaggio all'autore di "Imagine". E nonostante il matrimonio di McCartney in tanti sono andati al 'Parco Lennon', a celebrare John sotto la sua statua di bronzo.

La brutta avventura con l'ex modella Heather Mills è passata.

 
 
 

Non chiamateci mammi!

Post n°40 pubblicato il 19 Settembre 2011 da forblog
 
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Se par condicio deve essere, che lo sia sin dalla culla.

Una buona regola che non ha però riscontro nella realtà: il numero di padri che si votano a pappe e pannolini si conta infatti sulle dita di una mano. Con un risicato 4% i maschi italici dediti alla prole soccombono alle madri, vincitrici a tavolino di una partita ancora tutta da giocare, nonostante dal 2000 le regole esistano (Legge Turco sulla maternità) e, negli anni,  le proposte di miglioramento si siano sprecate in Italia come in Europa.

 
L’affaire astensione dal lavoro a seguito della nascita di un figlio rimane un problema spinoso, soprattutto per il portafoglio della coppia: guadagnando generalmente più delle compagne e contribuendo maggiormente alle entrate familiari, anche gli uomini naturalmente vocati alla cura dei piccoli si vedono spesso costretti a dare forfait, riservando ai nuovi arrivati solo stanchi pit-stop serali. Non aiutano la causa i comuni cliché sulla virilità
(“Il congedo? Cosa da donne” ci si sente ancora dire), che talvolta aumentano la resistenza della popolazione maschile al confronto diretto con i neonati.

I buoni esempi che arrivano da oltre Manica, il primo ministro inglese David Cameron, ad esempio, che si prese qualche settimana di permesso per occuparsi della figlia, alla lunga faranno scuola, convincendo anche il signor Mario Rossi a lasciarsi travolgere da colichette e passati di verdure. Un valido incentivo ad intraprendere la “via dell’astensione” si avrà (forse) dal 2012, anno di entrata in vigore dell’accordo sul congedo parentale, frutto dell’intesa tra i ministri delle politiche sociali dell’Unione Europea.

Le nuove norme, oltre a migliorare la conciliazione tra lavoro e vita familiare, promettono l’equivalenza tra uomini e donne nel mercato del lavoro, parificando ruoli e trattamenti di mamma e papà. Entrambi potranno contare su uno stop di 4 mesi, sfruttabile anche da lavoratori a tempo determinato o part-time, e su orari flessibili in fase allattamento. Un sollievo per tutti i genitori degli stati membri dell’Unione, madri in testa, che potranno sostituire all’atavico "o il lavoro o la famiglia" il contemporaneo “il lavoro e la famiglia”. Con buona pace del ménage famigliare, anche la mamma-manager potrà indifferentemente confinare i sensi di colpa nel cesto della biancheria o nel cassetto della scrivania.  Una rivoluzione di mentalità che già conta proseliti di vecchia data, pronti però a dare man forte alle nuove leve.

Padri per DNA, mammi per scelta
Alberto Varetto,
è un pioniere: 20 anni fa chiese il congedo per seguire la figlia Chiara. "Era il 1987 quando, dipendente del Ministero delle Finanze e impiegato all'Ufficio del Registro di Moncalieri, in accordo con mia moglie Anna, decisi di essere presente nella vita di Chiara da subito" racconta Alberto Varetto.

"La scelta che facemmo ce la giocammo liberamente nell'ambito della coppia e non mi è mai pesata: a partire dai tre mesi e sino all’inserimento all'asilo nido, di Chiara mi presi cura io". Niente solidarietà femminile, ma qualche appoggio maschile, per questo mammo ante litteram che con le difficoltà di gestione  riuscì però a fare i conti: "lo svezzamento non fu un gioco da ragazzi: convincere la bambina a mangiare fu più complicato di scalare l’Himalaya" . Più complicato, invece, tenere le fila del discorso con il resto del mondo. "Ancora ricordo l’imbarazzo delle educatrici all’inserimento al nido e la latitanza femminile nei piccoli bisogni quotidiani: nonostante mi presentassi sul tram con Chiara in braccio e il passeggino ripiegato, nessuna mi lascava il suo posto! Devo invece ringraziare il direttore di un ufficio postale che, per evitarmi una coda chilometrica annaffiata dalle lacrime di mia figlia, aprì uno sportello e risolse personalmente il mio problema".

Una storia già sentita: gli uomini fanno squadra, le donne no. A meno che si tratti di colleghe, preferibilmente già mamme. "La componente femminile del mio ufficio appoggiò la mia scelta, mentre quella maschile, ad eccezione dell’entusiasmo di due giovani, si cullò in una sana indifferenza. Al mio rientro in ufficio ho dovuto però gestire la miriade di buoni consigli da parte delle altre mamme, che forse temevano l'usurpazione delle loro funzioni. Un’esperienza comunque molto positiva, che mi ha permesso di coltivare da subito il rapporto con mia figlia".

Avrà invece tempo per fare bilanci Federico Pontiggia, trentatreenne giornalista della Rivista del Cinematografo e critico cinematografico del Fatto Quotidiano che a Dicembre chiederà un congedo di 3 mesi per dare il benvenuto a Bianca. "Mi piace pensare a una sorta di passaggio di testimone tra me e la mia compagna dopo 9 mesi interamente a suo carico. L’aspetto solidale va di pari passo però con quello lavorativo: la mia compagna è precaria e io no, farò da apripista ai miei colleghi, sperando che il vicolo non sia cieco. Al di là di quanto previsto per legge, se in Italia il congedo parentale non è ancora la scoperta dell’acqua calda, che sia almeno quella del biberon e non solo per il padre".

Dello stesso avviso anche Domenico M. impiegato in un’agenzia di assicurazioni di Trieste, che di astensione dal lavoro causa figli mastica da anni. "La permanenza a casa almeno per un mese dopo la nascita di un bimbo dovrebbe essere prevista dalla legge anche per gli uomini, così da vivere appieno un momento irripetibile e da consentire alle compagne di limitare le eventuali difficoltà professionali: vedo ancora troppe donne passare al part-time dopo il parto!".

Il momentaneo blocco lavorativo non sembra invece causare rallentamenti nella carriera dei padri, pronti a tornare alle loro postazioni una volta conclusa la baby-mission. "Anch’io mi sono sorbito i discorsi sulla responsabilità aziendale quando ho manifestato la necessità di lavorare meno dopo la nascita dei bambini. Post-congedo invece, ad eccezione di qualche battuta goliardica, ho incassato solo il supporto dei colleghi e la stima dello staff femminile che, pur desiderando il supporto dei mariti, è consapevole dell’impossibilità di veder realizzato il proprio sogno. Il congedo, del resto, anche nell’immaginario collettivo è tradizionalmente materno: persino i moduli di richiesta sono tutti declinati al femminile".

Aziende solidali e uomini consapevoli
I problemi burocratici non hanno però fermato Federico Faccini, Human Resources Manager della divisione Randstad Inhouse, dal prendersi i suoi spazi. "Il termine mammo mi mette a disagio, perché sembra sottolineare uno sconfinamento dei padri nelle attività istituzionalmente svolte dalle madri dopo la nascita di un figlio. Credo invece che prendersi cura dei piccoli faccia parte del nostro ruolo di papà. Anche per questo ho scelto di usufruire del congedo, soluzione ottimale per trovare il giusto equilibrio dopo lo tsunami.

La mia decisione di «andare in maternità», anche se per sole 2 settimane, è dovuta ad esigenze molto concrete: ad agosto gli asili sono chiusi, i nonni in vacanza e l’organizzazione per la gestione del pupo va in crisi. In azienda hanno accolto bene la mia decisione: il ricorso al congedo è un diritto, ma la disponibilità e l’appoggio dei nostri referenti lavorativi sono importanti per affrontarlo con la giusta serenità".

Vien da pensare che paternità e maternità viaggiano dunque sugli stessi binari. "Non esattamente: l’uomo può scegliere se, quando e per quanto tempo congedarsi, la donna, invece, è obbligata per legge ad andare in maternità per almeno 5 mesi. Le ricadute negative per la carriera, soprattutto in aziende poco sensibili, non sono escludibili. Diverso sarebbe se la legge obbligasse anche i padri a prendersi un periodo di congedo dal lavoro: donne e uomini sarebbero davvero sullo stesso piano".

Nell’attesa del 2012 non resta che tener duro e cercare di tamponare al meglio le esigenze quotidiane. Usufruire delle due ore di allattamento previste per la moglie è la soluzione adottata da Nicola Bettiol, Unit Manager Randstad, e padre della piccola Aurora. "Il desiderio di vivere più tempo possibile con mia figlia è andato di pari passo con l’esigenza di risolvere un problema concreto: non avendo nessun parente nelle vicinanze, pur ottimizzando al meglio la mia giornata, non riuscivo a seguire Aurora e a supportare la mia compagna. Chiedere il congedo era la soluzione perfetta per tutta la famiglia".

Un compromesso niente male per un manager che, tra svezzamenti e pannolini, ha dovuto fare i conti anche con le sue ambizioni professionali. "Da subito ho sentito l’azienda solidale con la mia richiesta tanto che, al mio rientro, il percorso di crescita professionale cha avevo avviato non ha subito interruzioni a causa del congedo".
Un comportamento esemplare: sarà che l’azienda è olandese?

 
 
 

È nato Milo, figlio di Alyssa Milano

Post n°39 pubblicato il 07 Settembre 2011 da forblog
 
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Dopo aver condiviso su Twitter la sua gravidanza con tutto il mondo, Alyssa Milano (la Phoebe Halliwell di streghe)  ha dato alla luce Milo, il suo primo figlio: ne ha dato notizia insieme al marito David Bugliari.

Alyssa, 38 anni, ha da poco scritto su Twitter: "Grazie ancora a tutti voi per gli auguri fatti a Milo.

Il mio cuore si è triplicato dall'emozione. Amo Milo più di tutte le foglie che ci sono su tutti gli alberi del mondo".

Prossimamente la vedremo in New Year's Eve, sequel di Appuntamento con l’amore (Valentine’s Day) di Garry Marshall.

Sarà un'infermiera che si prenderà cura di Robert De Niro, un uomo finito all'ospedale in fin di vita.

Nel cast ci sono anche Jessica Biel, Jon Bon Jovi, Abigail Breslin, Ashton Kutcher, Michelle Pfeiffer, Sarah Jessica Parker, Katherine Heigl e Halle Berry.

 

 
 
 

RICETTE: BIGOLI AL TARTUFO NERO di friscone66

Post n°38 pubblicato il 22 Luglio 2011 da forblog
 
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600 gr di bigoli
2 acciughe tritate
1 spicchio d'aglio tritato
½ bicchiere d'olio d'oliva
un tartufo nero
sale q. b.

PREPARAZIONE:
in una padella versare l'olio e farvi sciogliere le acciughe, aggiungere l'aglio senza però lasciarlo scurire. Saltarvi i bigoli cotti al dente e grattugiare il tartufo nero. Servire ben caldo.

BUON APPETITO CON
vino rosso corposo secco, Chianti o Brunello di Moltalcino, servito a temperatura di cantina.

ricetta di friscone66

 
 
 

Anoressia e sessualità

Post n°37 pubblicato il 14 Luglio 2011 da romidgl
 
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Di anoressia e bulimia si sente parlare spesso ma siete sicure di avere ben chiare quali siano le conseguenze dei diversi tipi di Disturbi alimentari e quali i campanelli di allarme da non sottovalutare? Ne abbiamo parlato con Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, che ha dedicato la sua professione allo studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) e alle loro implicazioni di genere. E che qui ci racconta come è cambiata la tipologia dei pazienti e quali sono le conseguenze della DCA sulla vita sessuale delle donne.

Ci fa il punto della situazione sul fenomeno dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)?
Purtroppo sono ancora in aumento a causa di fattori di rischio, soprattutto di tipo culturale: ad esempio la diffusione da parte dei mass media di modelli estetici di riferimento irragiungibili.
Ma questi disturbi sono anche in grande trasformazione: c'è una diminuzione del 25% della "anoressia restrittiva", ossia quella in cui il dimagrimento è causato dal digiuno e dall'intensa attività fisica. Mentre purtroppo c'è un aumento del 40% della "bulimia multicompulsiva", in cui l'incontinenza impulsiva non riguarda solo il cibo ma tanti altri aspetti del quotidiano: dallo shopping al consumo di alcol e stupefacenti, dal sesso alle forme di autolesionismo.  Anche il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating) è salito del 35%. Infine un altro dato allarmante è che si è allargata la fascia di età delle persone che soffrono di questo genere di problema, con esordi più precoci, intorno ai 10/11 anni, ma anche tardivi, cioè donne e uomini di oltre 40 anni che si ammalano per la  prima volta.

A questo punto può dirci in che proporzione si ammalano gli uomini rispetto alle donne?
I maschi non sono più immuni dalla patologia e sono passati dall’1% al 10% con punte ancora più alte nella fascia tra i 13 e i 17 anni. Sono anche molto aumentati i cosiddetti "disturbi sotto-soglia", cioè delle 'forme' non completamente conclamate, ma ugualmente pericolose, perché difficili da intercettare e riconoscere, che possono più facilmente cronicizzare.

Come vive la sessualità una donna bulimica?
Sia nel caso dell'anoressia sia nel caso della bulimia, c'è una trasformazione della sessualità, con un azzeramento della libido naturale. Ma nel caso della bulimia c'è una differenza profonda rispetto all'anoressia. Soprattutto nella sua forma più insidiosa, cioè quella multicompulsiva, abbiamo una compulsività anche nella sessualità: si riscontra una attività sessuale frenetica, spesso non finalizzata ad una vera relazione, quanto piuttosto a colmare una sensazione di vuoto angosciante. La bulimia multicompulsiva è caratterizzata da una serie di caratteristiche correlate che non riguardano solamente il rapporto con il cibo, ma anche l'abuso di sostanze e di alcol, e i disturbi della condotta sessuale in senso di eccesso. C'è una difficoltà generale a controllare gli impulsi.

Una sessualità compulsiva di fatto espone queste donne sia al rischio di gravidanza sia a quello di contrarre malattie a trasmissione sessuale. Quale contraccettivo scegliere?
Un contraccettivo sicuro, ma non orale. La sicurezza contraccettiva dei contraccettivi ormonali assunti per bocca è minata seriamente dai frequenti episodi di vomito che caratterizzano il quadro della bulimia. Un metodo di barriera aggiuntivo è d'obbligo in caso di rapporti occasionali.

Come si definisce la sessualità in una donna anoressica?
La sessualità in un quadro di anoressia è completamente assente sia per ragioni prettamente biologiche sia per ragioni psicologiche. Per una persona anoressica, la ricerca della magrezza non corrisponde con il bisogno di piacere all'altro; in realtà non è alla ricerca di sessualità. Controllare il peso significa infatti sentirsi più sicura di sé, ma non è finalizzato all'altro, ad uno sguardo (maschile, ad esempio) dall'esterno. Essere magra non ha nulla a che vedere con la sessualità, che in questo quadro patologico è completamente azzerata. Nel caso dei pazienti maschi anoressici l’equivalente della perdita delle mestruazioni è un calo della libido anche qui sia per ragioni biologiche legate alla malnutrizione severa sia per ragioni psicologiche.

Nelle pazienti anoressiche il ciclo spesso scompare e la tendenza del ginecologo resta quella di prescrivere un contraccettivo ormonale per correggere, normalizzare, l'amenorrea... è un approccio corretto?
Prescrivere un contraccettivo ormonale per indurre il ciclo a fronte di un'amenorrea secondaria dovuta all'essere sottopeso è sbagliato. Sicuramente è del tutto scorretto sul piano psicologico.
Il recupero delle mestruazioni avviene in tempi lunghi (sei mesi/un anno), solo dopo il recupero del peso naturale, cioè il peso che ciascuno di noi mantiene più a lungo con un'alimentazione normale e con una modica attività. Intervenire con il contraccettivo, di fronte ad un blocco della vita ormonale, può significare fornire alla persona anoressica un alibi per rimuovere il problema. Significa anche non dare a questa paziente il senso della necessità di una guarigione e il senso del tempo necessario a perseguirla, prima di mettersi in ascolto di un corpo guarito. La malnutrizione che caratterizza l'anoressia determina un blocco della vita ormonale che, oltre all'amenorrea secondaria, configura un quadro sintomatologico simile a quello della menopausa: un quadro complesso (secchezza della pelle, aumento della peluria, osteoporosi...) e in certi suoi aspetti irreversibile.

 
 
 

Seno rifatto? Agli uomini non piace ma anche loro si ritoccano

Post n°36 pubblicato il 03 Maggio 2011 da forblog
 
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Seno rifatto? Agli uomini non piace, lo afferma una ricerca di recente presentata a Roma, secondo la quale solo una piccola percentuale maschile gradirebbe il ricorso alla chirurgia estetica per la partner.

Una bellezze statuaria come Jane Fonda ha di recente ammesso i ritocchi, mentre la giovanissima la cantante Miley Cyrus rifiuta il ricorso alla chirurgia estetica, anche se sarà il futuro a scrivere l’ultima parola.

Certamente il ricorso al bisturi è al centro di un dibattito sempre più infuocato e ricco di risvolti non semplici da spiegare, che mescolano il bisogno di risolvere problemi talvolta gravi alla voglia di sentirsi bene nel proprio corpo, purtroppo spesso sfumati dalla massiccia immagine sociale di una bellezza al sapore di plastica.

Tuttavia il seno rifatto, spesso guardato con invidia dal pubblico femminile, non sembra riscuotere entusiasmo, almeno fra gli uomini italiani.

Secondo una ricerca presentata a Roma solo il 23% degli intervistati preferisce misure extra per il seno delle compagne, anche se con l’aiuto del bisturi.

Lo studio ha analizzato un campione di uomini fra i 18 e i 65 anni, i quali hanno dimostrato di non gradire il ricorso alla chirurgia per migliorare l’aspetto.

Inoltre una percentuale considerevole si dichiara favorevole all’intervento esclusivamente per fini di salute, ma secondo i dati almeno una donna su 20 si lascia tentare dal ritocco.

E nel caso delle figlie? Il 90% degli uomini ha dichiarato che si opporrebbe personalmente o chiederebbe l’intervento della moglie per frenare i desideri della figlia: soltanto il 4% romperebbe il salvadanaio per regalare il seno rifatto alla propria figlia.

A quanto pare non siamo solo noi donne a ricorrere alla chirurgia estetica per modificare qualche piccolo difetto fisico o per migliorare qualche parte del corpo che proprio non ci piace: secondo la British Association of Aesthetic Plastic Surgeons, infatti, ben il 28 % degli uomini inglesi ha deciso di ricorrere alla chirurgia estetica. Nulla di troppo strano, se non fosse che la maggioranza di loro l’ha utilizzata per modificare il seno, una pratica che si sta diffondendo tantissimo anche tra il sesso forte.

Ovviamente i maschietti ricorrono a questo metodo per diminuire il volume del seno, almeno per il momento! Tale tendenza, infatti, si sta diffondendo per un disagio sempre più comune fra gli uomini, ovvero quello di percepire la fastidiosa sensazione di avere il seno, quando in quel distretto si accumula una certa quantità di tessuto adiposo.

Così, per colpa dei chili di troppo, legati alla dilagante epidemia di obesità, la riduzione del seno è diventato l’intervento di chirurgia estetica più diffuso tra gli uomini, secondo solo alla correzione chirurgica del naso.

Ma forse i maschietti hanno dimenticato che la chirurgia può si eliminare un difetto fisico, ma, soprattutto per la condizione di eccesso di adipe, se non si modifica il proprio stile di vita, adottando un regime dietetico appropriato che permetta di perdere il grasso accumulato e di non aggiungerne altro. Del resto il bisturi non è una bacchetta magica!

 
 
 
 

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