Creato da old_eagle il 08/10/2009

i fornelli di gio'

Ricette tipiche della cucina italiana e marchigiana in particolare - mens beata in corpore beato

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« Come si fa un'ottima in...Minestra in brodo di pes... »

Impasto per cappelletti o tortellini, ma anche per cannelloni – primo piatto di pasta ripiena

Questo è la ricetta di un piatto delle grandi occasioni, un piatto che definire “regale” è limitativo, i cappeletti (o tortellini) in brodo (rigorosamente) sono il piatto tipico del giorno di Natale, ma non è detto che si debbano gustare solo quel giorno.
La preparazione non è complicata, anche se risulta un piatto costoso che dovrebbe essere un piatto unico. Questo ripieno richiede tassativamente uno "scrigno" di pasta fresca all'uovo possibilmente fatta a mano.

tortellini in brodo_01

 

cannaloni_001

cannelloni

Ingredienti per circa 1.000 cappelletti (se in brodo, se ne calcolano circa 25-30 /persona – tenete presente che ne faccio sempre più di quello necessario per poi, tirandolo fuori dal freezer, usare l'impasto secondo la bisogna):
150 gr di petto di pollo.
200 gr di capocollo di maiale.
200 gr di polpa magra di vitellone.
100 gr di mortadella (senza pistacchi).
100 gr. di prosciutto crudo.
200 gr di parmigiano grattugiato al momento.
1 salsiccia fresca di maiale (100 gr.).
2 uova.
Noce moscata senza ritegno.
Sale

Preparazione:
Se non avete voglia di farlo da sole/i fate macinare il petto di pollo, il capocollo, il vitellone, il prosciutto crudo e la mortadella dal vostro macellaio di fiducia, unite quindi la salsiccia, il parmigiano, il sale e le uova, mescolate bene senza paura di sporcarvi le mani e il vostro ripieno è pronto.
Assaggiate per vedere se sia il caso di correggere di sale e/o di noce moscata .
Adesso dovete darvi da fare a fare i cappelletti (o tortellini) e/o canneloni secondo il vostro gusto.
Ricordate che, nel caso dei cappelletti, essi vanno fatti riposare almeno 15 minuti nel brodo di carne ove sono stati cotti prima di essere serviti.

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Commenti al Post:
cercotecaldo
cercotecaldo il 29/03/11 alle 02:13 via WEB
ciao Gio' un blog molto interessante! complimenti,anche molto...........appetitoso...... ciaooooo
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Simona il 05/09/11 alle 08:10 via WEB
.....ricette marchigiane....che sogno! Mia nonna era marchigiana e da lei ho ereditato la passione per i fornelli , fin da piccola la osservavo mentre preparava tante cose buone. Mi ha fatto piacere trovare il tuo blog,così potrò riscoprire tante buone preparazioni di cui ho perso memoria. Ma Giò....una ricetta non ho trovato , mannaggia....LA MINOCA....non possiamo non condividere col monda questa ricetta così originale no? I cappelletti mia nonna li faceva solo a Natale ed erano , per me che ero bambina, il segno di riconoscimento della eccezionalità della festa oltre ai regali tanto attesi che allora si ricevevano solo per pochissime occasioni,ma la cosa più bella era che la preparazione si accompagnava alla narrazione della storia della Nascita di Gesù...quanti ricordi! Che commento lungo e nostalgico eh? Veniamo al ripeno và....ricordo che mia nonna ci metteva anche della cervella di vitello,non metteva la mortadella ma solo il prosciutto crudo e scottava la carne in padella con poca cipolla,olio e una sfumata di vino bianco..... Grazie Giò di avermi regalato un bel momento
 
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PROVENIENZA GENTILI OSPITI

PROVERBIO 1

Fa'l pà n'puretto ié se slama l'forno.

traduzione letterale in italiano: quando fa il pane un povero (poveretto) gli si slama (frana) il forno.

Per capire il  proverbio, bisogna andare indietro nel tempo quando il pane si faceva in casa e lo si portava a cuocere dal fornaio: i poveri avevano ben poche occasioni di farlo.

Significato traslato: è un proverbio un po' verghiano... per una volta che cerchi di alzare la testa, il mondo ti cade addosso.

 

PROVERBIO 2

Sta cui (con i) frati e zappa l'orto.

Per spiegare questo proverbio bisogna risalire al... medio evo, periodo storico in cui i latitanti erano ben felici di prestare la loro opera nei conventi (zona franca), al posto di essere incarcerati o peggio.

Significato traslato: c'è chi si adatta a tutto per il proprio tornaconto.

 

PROVERBIO 3

chi cia'l pà, n'cià i denti

traduzione letterale: chi ha il pane non ha i denti.

Significato traslato: molte volte chi ha una qualsivoglia fortuna non sa approfittarne.

 

PROVERBIO 4

chi sparte n'capa.

Traduzione letterale: chi fa le parti non sceglie.

Il significato è palese e si applica un po' a tutto, dalla divisione di una bistecca a quella di un terreno.

 

PROVERBIO 5

Fa cume i ceghi de Lureto... (ié ce vole n'soldo pe'ncumincià e du pe lassà n'dà)

Traduzione letterale: fa come i ciechi di Loreto... (gli ci vuole un soldo per cominciare e due per lasciar andare -smettere-)

É un proverbio che proviene da tempi lontani, quando il Santuario di Loreto era attorniato di ciechi (veri, ma, più probabilmente, fasulli) dediti all'accattonaggio che, per un soldo, si mettevano a cantare poi, una volta cominciato, non se la finivano più e bisognava dar loro il doppio per farli smettere.

Il significato traslato è più che ovvio... molte volte per far fare qualche cosa a qualcuno bisogna spingerlo... ma quando ha incominciato non si ferma più; basta vedere quello che succede a chi si avvicina sospettoso al pc... non se ne stacca più..

 

PROVERBIO 6

Quesso e gnente iè dà parente.

Traduzione letterale: questo e niente gli è parente (sono parenti).

il significato può essere esteso a parecchie situazioni, tanto per rimanere in tema... culinario... è l'esclamazione davanti a una porzione di cibo... misera

 

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