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La Lav in piazza: «Basta test sugli animali»


Uno dei banchetti della Lav per la petizione a sostegno di norme contro la sperimentazione animale (Ansa)LA LEGGE IN EUROPA E IN ITALIA - La direttiva comunitaria dovrà essere approvata entro il 10 novembre. La Lav chiede di sostenere una serie di emendamenti che puntano ad incentivare i metodi alternativi. Ad esempio si chiedono il divieto di allevare in Italia primati ma anche cani e gatti da destinare alla vivisezione, il divieto di utilizzare animali vivi per esercitazioni didattiche ed esperimenti bellici, ispezioni e sanzioni appropriate per le violazioni. «Ogni anno - sottolinea la Lav - nei laboratori italiani si mandano a morte circa 900 mila animali, che salgono a ben 12 milioni nell'Unione europea: morti inaccettabili, rifiutate da un numero crescente di cittadini informati, sensibili ed esigenti tanto sul piano etico che sul piano scientifico». «Dalla cattura in natura alla detenzione nelle gabbie e infine all'esperimento nei laboratori l'animale è costantemente sottoposto a violenze fisiche e psicologiche che lo privano delle basilari necessità - sottolinea poi la biologa Michela Kuan che per la Lav è responsabile del settore Vivisezione -. Non esiste una buona sperimentazione animale: i primati destinati alla vivisezione sono trasportati e catalogati come merce deperibile. Trattati come oggetti, vivono la loro breve esistenza nel terrore tra sofferenza e agonia».