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Salvati dal macello, rischiano di ritornarci

Post n°13 pubblicato il 01 Giugno 2012 da AeAInsiemePerLoro


Sing Song, trotter di colore baio, sarebbe dovuto diventare un campione e far guadagnare un sacco di soldi ai padroni. Ma dopo avere cercato di sfruttarlo a dovere, gli umani si sono accorti che il carattere di questo «quattro zampe» era molto indipendente, orgoglioso e ribelle a ogni diktat. Così un giorno hanno sentenziato: «Non corri? Allora andrai al macello, sarai un campione di bistecche». Lo hanno salvato per un soffio i volontari di Ippoasi e lo hanno portato nella loro riserva, a Marina di Pisa, tre ettari e mezzo alla foce dell’Arno.

 

 

LE STORIE - Povero cavallino: all’inizio era diffidente, scontroso, persino aggressivo. «Adesso è diventato un tesoro. E’ libero e felice», racconta Egon Botteghi presidentessa di Ippoasi, onlus nata per salvare gli animali da macellazione. Di storie come quella di Sing Song ce ne sono molte nella felice fattoria toscana e per ogni animale, una settantina per ora, hanno un diario. Come le mucche Terra e Luna, per anni legate e imprigionate in una stalla senza mai vedere il sole; oppure il pony Liu che aveva rifiutato di diventare il giocattolo di un bambino viziato. Come non ricordare poi le storie strappalacrime degli asini Abramo e Cagliostro (anche loro condannati alla morte), dell’anatra Ugo che si è salvata miracolosamente dall’alluvione della Lunigiana, delle capre Rachele e Giulia, dei cani beagle da laboratorio Pompadour e Trombino.

 

 

L'APPELLO - Storie a liete fine. Fino ad oggi. Perché adesso il centro, dove ogni giorno arrivano le scolaresche per capire la meraviglia degli animai allevati allo stato brado e non trasformati in schiavi rischia lo sfratto e i settanta animali il macello. «Se entro il 30 giugno non troveremo una nuova sistemazione – conferma Egon Botteghi – il nostro rifugio dovrà essere smantellato e gli animali rischiano di essere sacrificati. Abbiamo chiesto aiuto al Parco naturale di Migliarino San Rossore, al Comune e alla Regione. Far morire così la nostra associazione, tra le pochissime in Italia, sarebbe un gravissimo errore. E non solo per gli animali ma per il ruolo sociale che svolgiamo. Oltre alle visite delle scolaresche collaboriamo a molti progetti sociali per anziani, diversamente abili e per il recupero di tossicodipendenti».

 

LE PROMESSE - Qualcosa si sta muovendo per fortuna. La Regione ha promesso un suo interessamento diretto per salvare Ippoasi e trasferirla nel Parco di San Rossore-Migliarino-Massaciuccoli. Devono essere risolti problemi burocratici, ma la speranza c’è anche se il tempo dello sfratto si avvicina. E anche gli animali sembrano aver capito qualcosa. Sono inquieti, come Lorenzo l’agnellino strappato al banchetto di Pasqua 2012. «Una notte abbiamo sentito i suoi belati disperati: qualcuno lo aveva messo nel pollaio dell’Ippoasi. – raccontano i volontari del centro - Lì è rimasto una settimana, il tempo di appurare che fosse in grado di nutrirsi da solo e che fosse sano, poi è stato liberato nel grande recinto, vicino al gregge delle capre. Oggi ha anche un amico: il montoncino Peter un altro degli animali salvati».

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