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Testimonianze


Un arcivescovo brasiliano:"Medjugorje è dono e grazia"L'arcivescovo di Maringa in Brasile, Murillo Krieger, visto già anni fa a Medjugorje insieme ad una trentina di sacerdoti della sua prima diocesi per un ritiro, è stato di nuovo a Medjugorje dal 25 al 28 febbraio scorso. Nella omelia pronunciata nella S.Messa serale del 27 ha fatto cenno alle sue precedenti visite (la prima nel maggio 1985 subito dopo la sua consacrazione vescovile) sottolineando come Medjugorje sia sempre viva nel suo cuore. "Io vedo Medjugorje -ha detto - come un dono ed una responsabilità. Medjugorje è dono e grazia. La Vergine dona a tutti coloro che vengono qui la possibilità di trovare quello stesso amore e quella tenerezza da Lei mostrati a Cana di Galilea. La Vergine si accosta a noi e ci chiede "fate tutto quello che Lui vi dirà". Se i nostri cuori fossero pronti ed aperti a seguire il cammino di Cristo, allora tutto quello che il Signore voleva compiere attraverso Medjugorje si compirebbe sicuramente. E' forse tanto difficile donare il nostro cuore a Gesù Cristo? Medjugorje è una grande responsabilità: l'ho capito subito, sin dal primo momento, mettendo piede sul suolo di Medjugorje.Guardando ed ascoltando i veggenti sono giunto alla conclusione che essi necessitano della nostra preghiera per poter rimanere fedeli alla propria missione. Da quel momento ho deciso di dedicare loro il primo Rosario della mia giornata. Questo è un mio piccolo dono; in questo modo offro loro supporto ed aiuto." Un vescovo australiano:"A Medjugorje si trova la pace"Alla fine del mese di febbraio 1998 è venuto in visita a Medjugorje il vescovo ausiliario di Canberra, Australia, monsignor Patrick Power. Ecco quanto ha dichiarato in quella occasione: "Sono sacerdote da 33 anni e vescovo da 12. Mia madre era una donna meravigliosa e molto devota alla Vergine Maria. Mio padre venerava in modo particolare la Madonna di Lourdes, e io sono nato proprio l'11 febbraio...Nel gennaio 1993 ho preso parte ad un programma di preghiera a Camberra, con fra Slavko Barbaric ed il veggente Ivan. Fui profondamente toccato da quanto vidi e udii. Il messaggio riferito da Ivan ed il modo in cui lo diceva mi colpirono molto.Nel maggio 1993 approfittai di una visita all'amico vescovo di Dubrovnik, Puljic per venire a Medjugorje. Ero già vescovo, ma venni in incognito. C'era già la guerra, pochi pellegrini. Celebrai la Messa e molte cose mi colpirono. Sono venuto ora per la seconda volta a Medjugorje con un gruppo dall'Australia e con mia sorella ed i suoi tre figli. Non sono venuto con particolari aspettative, e sebbene ora sia qui per la mia famiglia, devo riconoscere che la Vergine ha concesso anche a me grandi grazie. Ho trovato una pace profonda, soprattutto dopo aver ascoltato la testimonianza di Vicka. Tutto questo mi aiuta a consolidare la mia missione di sacerdote ed il mio servizio come vescovo. Medjugorje è PACE. Io ho provato una pace interiore della quale ho reso testimonianza a tutte le persone del gruppo con cui sono venuto. Quando vedo quello che accade nel nostro gruppo, come le persone tornano alla fede, alla preghiera, alla confessione, allora devo raccomandare a molte persone di venire qui. Non solo io, ma anche monsignor Kennedy, raccomandiamo ai fedeli di venire a Medjugorje. Voglio dire: grazie! Grazie ai fedeli e ai sacerdoti che lavorano qui".