Giovani e politica

Il Quirinale denunci chi offende le istituzioni


Quelli del governo e della maggioranza sono ladri e complici di ladri. Il giudizio non è mio, che ne preferisco di più ponderati e argomentati, ma di un loro collega, ministro. Di Pietro, infatti, li ha chiamati "Banda Bassotti", che erano ladri, appunto. Qualcuno avverta Prodi che è finita, qualcuno gli dica che l'accanimento terapeutico sarà un grave danno per tutti, centrosinistra compreso. Tre giorni fa veniva segnalato che questa cortilata di comari poneva il governo in contrasto con la Costituzione, non immaginavo che, nel giro di poche ore, si dovesse mettere nel conto non le dimissioni, o la cacciata, di un ministro, ma l'obbligo morale, ed anche istituzionale, di presentare una denuncia per diffamazione e vilipendio delle istituzioni. Assumere che i ministri siano ladri, che sia una "banda" quella che vota in Senato, comporta un'offesa grave per ciascuno di loro, ed uno sfregio alle istituzioni. Non intervenire, dal Quirinale, significa venire meno al primo dei propri doveri.Il governo non c'è più. Convivono politiche opposte sui temi esteri, sulla giustizia, sull'economia. Ministri, presidenti delle Camere, esponenti dei partiti di maggioranza s'interrogano pubblicamente su come attingere forze dall'opposizione, e nell'opposizione si discute sull'opportunità di fornire voti ed in quali condizioni. Che altro deve accadere per prendere atto che non solo il governo non c'è, ma è al capolinea anche il sistema retrostante, dai rapporti con il Parlamento alla legge elettorale che lo determina?Le persone responsabili hanno il dovere di porsi questi problemi, ed anche quello di provare a trovare un significato non agonico alla legislatura. Un accordo per le riforme è l'unica alternativa al massacro delle istituzioni ed al naufragio di quel che resta della politica. La gara delle coalizioni, organizzata con un falso maggioritario (e quello di oggi lo è meno del precedente), produce solo coalizioni incapaci non dico di governare, ma anche solo di convivere. O si vive nel proporzionale, ed i governi si fanno in Parlamento, o si adotta il maggioritario, consentendo agli elettori di votare partiti veri, non arlecchinate multicolori. Aprano gli occhi, quanti a sinistra sono ancora capaci di ragionare, altrimenti si tengano Prodi ed affondino con lui.