Fossi ...

Deaglio indagato per notizie false


Diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico. Sono questi i reati ipotizzati dai pubblici ministeri Salvatore Vitello e Francesca Loi nei confronti di Enrico Deaglio, direttore di 'Diario', ascoltato oggi per circa un'ora e mezza a Palazzo di Giustizia, nell'ambito dell'inchiesta scattata dopo il film denuncia 'Uccidete la democrazia!' su presunti brogli elettorali alle
ultime elezioni politiche. Nel registro degli indagati è finito anche Beppe Cremagnani, il coautore del documentario in cui si ipotizza che qualcuno avrebbe forzato il software del Viminale in modo da far calare, attribuendole alla Cdl, le schede bianche. Dopo la comunicazione dell'iscrizione nel registro degli indagati, l'interrogatorio è stato sospeso. Prossimamente Deaglio dovrà presentarsi in Procura accompagnato da un legale (ad assumere la sua difesa l'avvocato Caterina Malavenda), per un nuovo interrogatorio del quale non è stata ancora fissata una data. Per l'imputazione ipotizzata il codice prevede che chi risulta colpevole possa essere condannato a 3 mesi di arresto oppure al pagamento di un'ammenda non inferiore a 309 euro. La scelta della pena è comunque facoltà del magistrato. ''Questo mi sembra un caso da anni '60. Comunque il film non verrà sequestrato'', commenta il direttore di 'Diario'. ''Sono stato indagato sulla base del presupposto che è impossibile manipolare i dati delle elezioni a livello informatico'', spiega aggiungendo che per la magistratura il meccanismo di procedura elettorale ''non è manipolabile perché la Cassazione proclama il risultato delle elezioni solo tramite cartaceo, che è impossibile modificare''.