Fossi ...

Post N° 54


Spider Man Non convince il terzo film della sagaDopo quasi due ore e mezzo ci scappa il sospiro di sollievo, e l'uscita dalla sala è una mezza liberazione. Il primo limite del terzo Spider Man è proprio questo: la lunghezza che via via diventa pesantezza e che in alcuni momenti coincide con la noia.
C'è da dire però la carne al fuoco è davvero tanta. Peter Parker si trova a combattere tre volte (contro se stesso, contro l'ex amico diventato nemico ma poi ancora amico, quindi affrontare altri due cattivi che gli appassionati dei comics conoscono bene), deve vendicare zio Ben, preservare il suo fidanzamento con Mary Jane, stare all'occhio con la tentatrice Gwen Stacey e in più rischia pure il posto di lavoro a causa di un altro fotografo viscidino e furbetto. Troppa, troppa roba in un film che ha in quelle dei combattimenti le sue scene migliori, ma sfiora il ridicolo quando il supereroe, nella miglior tradizione Marvel, affronta i suoi super-problemi. Il terzo capitolo della saga è quello della scelta e dell'accettazione. Dopo la scoperta e la consapevolezza dei suoi superpoteri, sembra che a Peter tutto vada per il meglio, a partire dalla sua relazione con Mj. Pian piano, però, complice anche un fluido cattivello che gli farà perdere il senso della misura (oltre che ad "annerirgli" il costume), Peter sarà costretto a lottare con se stesso per indirizzare nella maniera più giusta i poteri che il morso del ragno gli ha donato. Nel mezzo, però, tra alti e bassi narrativi, ritroverà l'amicizia persa con Harry Osborn, cercherà di riguadagnare la fiducia di una, a sua volta sfiduciata, Mary Jane sedotta e abbandonata da Broadway, e se la vedrà con l'Uomo Sabbia e Venom, la sua arcinemesi.