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Post n°43 pubblicato il 22 Marzo 2007 da samvisegemgi
arriva la nuova 500 Icona dell'Italia su quattro ruote, la 500, anzi la «Nuova 500» del 1957 è rimasta nel cuore di milioni di automobilisti. E tra qualche mese, con un'operazione «nostalgia» tornerà sulle strade, tutta nuova. Con il motore davanti e la trazione anteriore. E un livello di confort sconosciuto al modello originale. Del resto la similitudine è solo nella linea, al pari di altre automobili moderne di impronta retrò come la Vw New Beatle e la Mini di Bmw. A Torino il 4 luglio 1957 veniva presentata la 500 con la quale la Fiat concludeva la fase di rinascita iniziata nel dopoguerra. Il 4 luglio 2007, esattamente 50 anni dopo (come l'Europa), sarà presentata sempre a Torino la nuova Fiat 500 che sarà commercializzata subito dopo il lancio. il 21 marzo la Casa torinese ha diffuso le prime fotografie ufficiali. Dal 1957 al '72 è stata la vettura Fiat più venduta. In 18 anni di carriera, dal 1957 al 1975, ne sono state prodotte 3.893.294 unità. La Fiat 500 è un mito che fa parte della storia dell'Italia. Ma le sue radici affondano ancora più lontano, il suo papà, l' ingegnere Dante Giacosa, aveva già disegnato nel '36 la «500», più nota come Topolino, la prima auto popolare italiana e la più piccola al mondo. Un modello totalmente diverso dal punto di vista tecnico. Quella del '57 ha carrozzeria autoportante, motore posteriore e raffreddato ad aria (il primo della Fiat), quattro ruote indipendenti. Lascerà un segno indelebile che vive ancora oggi, con circa 400 mila vetture che circolano in tutta la penisola. La macchina ha dimensioni contenute: è lunga 355 centimetri, larga 165, alta 149 cm e con un passo di 230 centimetri. Sono tre i propulsori : il turbodiesel 1.3 16v Multijet da 75 CV e i due benzina 1.2 8v da 69 CV e 1.4 16v da 100 CV, tutti abbinati a cambi meccanici, a cinque o sei marce |
Post n°42 pubblicato il 22 Marzo 2007 da samvisegemgi
Le società di Nina Moric e Fabrizio Corona Chi pagherebbe 40 mila euro per una società che ne fattura zero, ne perde cinquecento e la cui unica voce dell’attivo è un «credito verso clienti» di 20 mila euro? Risposta: Nina Moric, ex modella molto avvenente ma poco avveduta. A vendere è stato il marito Fabrizio Corona, adesso in carcere. Per rendere il tutto più complicato, la Moric compra la società da Corona quando il caso vallettopoli sta per scoppiare, il 30 novembre scorso. E mentre i due si scambiavano, intercettati, telefonate tutt’altro che amorevoli (lei a lui: «Soldi marci, ti rovini la vita». Lui a lei: «Non avrai una lira, tanto lo sai quanto dichiaro»). Allora, perché spendere 40 mila euro per una società - il nome è Carlos, come il figlio della coppia - con un fatturato nullo negli ultimi due bilanci disponibili e nessuna attività registrata, se non un vecchio credito di 20 mila euro in scadenza entro il 2006? La domanda se la sono posta gli inquirenti di Potenza che indagano sulle faccende di Corona & company e anche di questo la modella croata dovrà rispondere nel suo prossimo interrogatorio davanti a John Woodcock. |
Post n°41 pubblicato il 22 Marzo 2007 da samvisegemgi
LA STORIA DEL BURRACO Dicono che provenga dall’ Uruguay, dov’era in voga negli anni '40 e che sia una derivazione della canasta. Altri lo collegano alla parola portoghese "buraco" che vuol dire “setaccio”. Si cominciavano a fare i primi tornei e a sperimentare questa novità che attraeva moltissimi giocatori. Fu proprio in una di queste occasioni che, utilizzando la personale estrazione “arbitrale”, sentii il bisogno di fissarne le regole fondamentali, in modo che si usassero ovunque le stesse norme di gioco . Intanto il Burraco stava dilagando a macchia d’olio e dalla Puglia - sua patria indiscussa di origine,almeno relativamente ai tornei -passava rapidamente nelle altre regioni d’Italia. Allora non esistevano gli score, le tabelle dei Match Points e dei Victory Points, i vari tipi di tornei. Gli arbitraggi erano sempre affidati al cireneo di turno che si affannava a preparare l’organizzazione di un torneo e a farlo proseguire - senza intoppi- sino alla sua conclusione. Elaborai allora un volume contenente le prime regole scritte e i vari metodi per organizzare e gestire i tornei, con suggerimenti e tecniche di gioco. Quel volume diede impulso al burraco e contribuì a innumerevoli iniziative agonistiche che poterono fruire di un' unica regolamentazione. Le signore, prime depositarie e le più appassionate del gioco, dai loro salotti pomeridiani lo hanno portato nei circoli. Un' attrazione particolare ha fatto sì che i giovanissimi si lanciassero in questo nuovo gioco. .......Questa è la storia del gioco. Oggi il Burraco è una realtà concreta; non c’è regione d’Italia dove non si giochi, dove non siano sorti circoli e associazioni in cui si svolga rilevante attività agonistica. E’ sorta anche la F.I.Bur (Federazione Italiana Burraco) che raccoglie tutti i giocatori unificando regole e comportamenti sotto l’egida del divertimento e del fair play, garantendo arbitraggi professionali validi che tutelano ogni giocatore sia dal punto di vista etico che da quello tecnico. Il Burraco giocato inizialmente negli anni ‘40, riproposto negli anni '80, esploso letteralmente negli anni '90, si prepara a diventare - nel terzo millennio - il gioco prevalente nei salotti e nei circoli della nuova Europa.( Si gioca, infatti, anche in Grecia - lo chiamano "Birimba" - in Spagna, in Francia ed ultimamente si comincia a vedere in Inghilterra e in Germania). |
Post n°40 pubblicato il 28 Dicembre 2006 da samvisegemgi
Wikiasari sarà il motore di ricerca accompagnato anche dalla versione mobile.
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Post n°39 pubblicato il 28 Dicembre 2006 da samvisegemgi
I blogger vincitori del «Gran Premio 2006» ROMA. Assegnati sul web i premi di blogger italiani per il 2006. Il Gran Premio dei Blog, organizzato dalla piattaforma del Cannocchiale, ha nominato vincitori il blog di Piero e Mina Welby, seguito dall’ex candidato premier alle primarie dell’Ulivo Ivan Scalfarotto, più cliccati ed apprezzati del blog italiano più diffuso nel mondo che è quello di Beppe Grillo. < articolo prelevato da .. "La Stampa.it" > |
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 11:38
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 20:56
Inviato da: Anonimo
il 22/11/2007 alle 22:58
Inviato da: Anonimo
il 22/11/2007 alle 22:57
Inviato da: Anonimo
il 22/11/2007 alle 22:55