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Elezioni 2018, il piano di Berlusconi: contatti con i renziani per spaccare il Pd


Le esternazioni di big come Dario Franceschini e Luigi Zanda, i contatti sotterranei tra una parte di dem e il Movimento 5 stelle raccontati dal fattoquotidiano.it, la posizione del Quirinale, hanno spinto il segretario dimissionario a incarnare il volto del Pd che mai e poi mai andrà con i pentastellati.Avete mai visto i capponi festeggiare il Natale, continua la fonte di centrodestra riferendosi alla sicura non rielezione di molti parlamentari del Pd in caso di voto anticipato nei prossimi mesi.Io mi concentrerei più sul Pd e su Renzi perché la legislatura è nelle mani del Pd, e di Renzi, è lui che darà le carte, dice convinto in un'intervista a La Stampa Ennio Doris, socio e intimo di Berlusconi.Va forse letto in questo senso il post su facebook di Luca Lotti, il Richelieu del renzismo, che ha praticamente manganellato Andrea Orlando, leader della minoranza dem. Ha ragione il ministro Orlando quando chiede un dibattito nel Pd, sul Pd almeno, così, avremo modo di parlare di chi ha perso nel collegio di residenza ma si è salvato col paracadute di chi non ha proprio voluto correre e di chi invece ha vinto correndo senza paracadute, scrive il ministro dello Sport riferendosi al fatto che il guardasigilli è stato sconfitto all'uninominale, salvandosi poi al proporzionale in Emilia dove era capolista.