Sole, Luna

La parabola del figliol prodigo


Questo incredibile squarcio di vita che, fra i tanti, appare in "Gesù di Nazareth" di Zeffirelli, ci tramanda la parabola del "Figliol prodigo".Le parabole di Gesù hanno tutte significati profondi e a volte reconditi. Reconditi perchè Gesù va a pescare  in fondo all'abisso della nostra anima, a scavare nelle sabbie della nostra umana miseria.Gesù da scandalo: va a cenare in casa di un esattore delle tasse, fra uomini del mondo e donne facili. Il Verbo di Dio scende fino ai piedi dell'ultimo degli ultimi di questa Terra. Il Figlio di Dio, il Re dei Re, a completa disposizione di chiunque, chiunque voglia ascoltare la sua Parola, che è Amore. Non è giunto per i sani, ma per i malati.Tutto viene rivelato a chi vuole ascoltare la Parola di Dio. Tutto viene concesso a chi la mette in pratica, per Volontà del Padre e per Intercessione di Maria, nostra Madre.Ascoltando questa parabola non si può fare a meno di pensare: "Sono forse io il figliol prodigo?". Sono forse io quel figlio... a cui è stata concessa la libertà di agire e di pensare secondo il proprio personale arbitrio, al punto da poter rifiutare Dio o da ribellarmi a Lui? Sono forse io che continuo a perseguire un cammino costellato di errori e di manchevolezze, di egoismo e di prevaricazione del mio prossimo?Ognuno potrà pur cercare la propria risposta.Ma non vi è più grande risposta se non quella che ci offre Gesù, in questa parabola:allorchè ci saremo resi conto che non possiamo più restare distanti da quel padre, dall'umanamente impossibile e geloso Amore del Signore, dopo aver dilapidato  il bene della nostra vera spirituale essenza, dopo aver ignorato e dimenticato, in tutte le nostre giornate di questo mondo, cosa significhi per noi avere un Padre... ed una Madre... e così avremo fatto il fatidico passo per ritornare a Lui.... bene... .... ci prostreremo innanzi al Suo Perdono e gli chiederemo di poter essere considerati come gli ultimi dei suoi servi. Finiremo a terra bocconi supplicando quel Padre che abbiamo tradito e sradicato dalla nostra anima, laddove avevamo eretto il nostro Io al Suo posto; piangendo per tutta la nostra insana consapevolezza di aver cancellato il Suo Amore dalla nostra esistenza....Ma il nostro Padre ci verrà incontro, stenderà le sue Mani verso di noi e ci abbraccerà, nella indicibile commozione reciproca di essersi ritrovati. Chiamerà i suoi Angeli per rivestirci del suo Spirito Perfetto e indirà una grande festa nei Cieli, per il nostro ritorno.Perchè se eravamo perduti, allora saremo nuovamente fra le Braccia di Colui che ci ha cercato nell'infinità degli spazi, dei tempi e delle nostre vite. Da Sempre.Perchè... se eravamo già morti, in fondo all'abisso della nostra anima e nel profondo delle sabbie della nostra umana miseria, il Signore ci avrà restituito alla vita. Eterna.