Franci Z.

Lacrime amare


Vivere. Non aver paura del tempo e delle lacrime. Siamo quello che siamo,io altro non so. Giorno dopo giorno chiederci il perché. Sarò come un francobollo per te,dovrai leccarmi per usarmi. Sesso. Amore. Plastica e potere. Credevo fosse un gioco e invece mi sono ritrovato in una trappola d’oro. Andavo per la maggiore,sotto i riflettori. Vendersi mi è servito per capirmi e capire. Arrivi ad un punto dove devi cambiare pagina,non puoi andare avanti così,crolli. Ti piace e ti eccita l’idea di piacere,ma è un gioco che non ha regole,può sfuggirti tutto rapidamente dalle mani e trovarti piangente in un angolo della strada. Parlo in metafore,ma il concetto è chiaro,la storia è raccontata senza troppi dettagli ne troppa chiarezza. Spingo a riflettere,parlo di me in qualche modo. Parlo per te,parlando di me, in un incesto indefinito,dove c’è chi piange e di chi urla le ultime parole di vite spezzate. Dove non c’è più la voglia di credere,di sperare,di capire. Ferire,morire in se stessi in una pozzanghera viola. Un colore che amo e odio allo stesso tempo. Piangere o ridere,come se fosse una scelta facile? Ognuno è libero di scegliere e di percorrere strade diverse,intrinseche di peccato piuttosto che vite di vergini suicide. Stiamo un po’ soli per poi far fuoriuscire il nostro insegnamento capito,maturato e ragionato irrazionalmente. C’è un pezzo di noi che matura,cresce e diventa sempre più grande,si moltiplica,partorisce altri pezzi  che a sua volta partoriranno altrettanti pezzi. Alcuni verranno frantumati,altri sbocceranno in noi. C’è solo da lavorarci sopra.  dopo il 77°post,anche il 93 è defunto.e non è stata colpa mia.dico solo questo.