Il giorno dopo ci alziamo alle 6.00. Piove. Mannaggia che palle! Oggi bisogna fare circa 22 km lungo la Santa Teresa valley. Facciamo una abbondante colazione, ricarichiamo le borracce con acqua bollita e indossiamo i vari poncho; la pioggia non ci da tregua. Per questo motivo, Ippolito ci dice che oggi non è sicuro percorrere il sentiero nella foresta ma è meglio seguire la strada. Ci lascia nelle mani di Migel; lui non lo dice ma -secondo me- preferisce raggiungere La Playa, il campo dove si pranzerà, in macchina. Migel è bravo, anche se è solo un tirocinante. Ci guida lungo la strada anche se tutti noi vediamo gli altri gruppi del trekking scendere lungo il sentiero sconsigliato da Ippolito. Dopo un'ora di cammino e dopo che, un po' tutti, hanno stressato Migel per scendere sul sentiero, in prossimità della prima delle tre rudimentali cittadine che vengono attraversate dal percorso, riusciamo a trovare un punto di ingresso per addentrarci anche noi nella foresta Amazzonica. Miguel ci ha accontentati. well done! È tutta un altra storia. Il sentiero passa tra campi coltivati con: zucche bianche, frutti della passione, piante di avocado, piante di caffè, jungle potatos, papaia, bananeti con le loro tipiche foglie, le fragoline di bosco (o meglio di foresta amazzonica) e una svariata e coloratissima presenza di orchidee. Il sentiero che ci porta alla Playa piace molto sia a me che a Francesca. In modo particolare, lei instaura con Migel un intenso scambio di domande e risposte sulla flora circostante. Le tre ore che ci separano da La Playa passano veloci e la fatica non si fa sentire.
Salkantay trek.Secondo giorno verso Machu Picchu
Il giorno dopo ci alziamo alle 6.00. Piove. Mannaggia che palle! Oggi bisogna fare circa 22 km lungo la Santa Teresa valley. Facciamo una abbondante colazione, ricarichiamo le borracce con acqua bollita e indossiamo i vari poncho; la pioggia non ci da tregua. Per questo motivo, Ippolito ci dice che oggi non è sicuro percorrere il sentiero nella foresta ma è meglio seguire la strada. Ci lascia nelle mani di Migel; lui non lo dice ma -secondo me- preferisce raggiungere La Playa, il campo dove si pranzerà, in macchina. Migel è bravo, anche se è solo un tirocinante. Ci guida lungo la strada anche se tutti noi vediamo gli altri gruppi del trekking scendere lungo il sentiero sconsigliato da Ippolito. Dopo un'ora di cammino e dopo che, un po' tutti, hanno stressato Migel per scendere sul sentiero, in prossimità della prima delle tre rudimentali cittadine che vengono attraversate dal percorso, riusciamo a trovare un punto di ingresso per addentrarci anche noi nella foresta Amazzonica. Miguel ci ha accontentati. well done! È tutta un altra storia. Il sentiero passa tra campi coltivati con: zucche bianche, frutti della passione, piante di avocado, piante di caffè, jungle potatos, papaia, bananeti con le loro tipiche foglie, le fragoline di bosco (o meglio di foresta amazzonica) e una svariata e coloratissima presenza di orchidee. Il sentiero che ci porta alla Playa piace molto sia a me che a Francesca. In modo particolare, lei instaura con Migel un intenso scambio di domande e risposte sulla flora circostante. Le tre ore che ci separano da La Playa passano veloci e la fatica non si fa sentire.