Il senso..
Il senso è il colore vivido del sangue, brucia e invade la pelle candida.Senso è lo sguardo perso di un bambino, scruta il cielo pastello,per riconoscere nella forma delle nuvole un sogno.Il senso è la vita,che senso ha??
Sono nata dove la pioggia porta ancora il profumo dell'ebano
una terra là dove il cemento ancora non strangola il sole
tutti dicevano che ero bella come la grande notte africana
e nei miei occhi splendeva la luna, mi chiamavano la Perla Nera...
A sedici anni mi hanno venduta, un bacio a mia madre e non mi sono voltata
nella città con le sue mille luci per un attimo mi sono smarrita...
così laggiù ho ben presto imparato che i miei sogni eran solo illusioni
e se volevo cercare fortuna dovevo lasciare ogni cosa
Ebano...
Jack O's bar, Parade hotel, from me une
Ebano...
Spesi tutto quello che avevo per il viaggio e per i miei documenti
a Palermo nel '94 eravamo più di cento giù al porto...
raccoglievo le arance e i limoni in un grande campo in collina
lavoravo fino a notte inoltrata per due soldi e una stanza nascosta
Ebano...
It's a long long night
It's a long long time
It's a long long road
Ebano...
Poi un giorno sono scappata verso Bologna con poca speranza
da un'amica mi sono fermata, in cerca di nuova fortuna
ora porto stivali coi tacchi e la pelliccia leopardata
e tutti sanno che la Perla Nera rende felici con poco...
Ebano...
Jack O's bar, Parade hotel, for me une
Ebano...
Ebano...
It's a long long night
It's a long long time
It's a long long road
Ebano...
Perciò se passate a Bologna, ricordate qual è la mia storia
lungo i viali verso la sera, ai miei sogni non chiedo più nulla
Ebano...
Modena city ramblers!
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Sento...e nell'immenso c'è un incendio.Le percepisco...lente accarezzano la schiena,dolci sensazioni.Futili domande scivolano in mente,come la pioggia nei capelli,crespe quell'onde,sfumano nel vento.Come se già ci fosse...l'eden.Com'essere avvolti,come lo zucchero e il retrogusto di cannella.Lineare...intenso.Ti sento.Fra
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Ci sono dei giorni in cui tutto sembra essere "sogno".Ci si alza,apparentemente si è svegli,quantomeno attivi...ma lenta,progressiva..s'insinua nella mente quell'intangibile virgola che sconvolge ogni tuo gesto...ogni piano,ogni miserabile pensiero,allusione,effimero scopo.Ci si guarda allo specchio e il riflesso non quadra,nonostante tutto:"Il percorso è lungo!"Ci si suggerisce,fermamente,con forza,per guardare più in su,per trovare l'agognato spiraglio in un volto,una mano amica,uno sguardo perso nel desiderio di vita.Queste vuote parole consuman neuroni...assente il senso,nulli i consensi intorno.Patetica!!Vorrei che dal cielo piovessero illusioni,per avere ancora un sorriso.La riserva è consunta,il piano sbiadito.Cosa ne sarà di me??Ci son delle sere in cui tutto sembra rarefatto,pur non assumendo droghe,ne pesanti,ne legggere leggere,legere...chiamami folle,psicopatica o pazza.La sofferenza si legge negli occhi...e vorresti crollasse quel muro di lacrime,vorresti sgretolasse il cuore un sussulto,poi pace...non è così!La malattia copre il dolore,il corpo riscatta l'emozione,il corpo che muta in silenzio...e nessuno ascolta quel rantolo dentro.La malattia è l'odore più nauseante del mio vissuto.Vorrei si spegnesse,vorrei pace,salute.Cazzo..e invece mi sento intrappolata,nei più complessi ricami d'una ragnatela,nel tempo e nel luogo in cui sono...nel vento,un lamento e morte!!!Fra
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Ho licenziato Dio
gettato via un amore
per costruirmi il vuoto
nell'anima e nel cuore.
Le parole che dico
non han più forma né accento
si trasformano i suoni
in un sordo lamento.
Mentre fra gli altri nudi
io striscio verso un fuoco
che illumina i fantasmi
di questo osceno giuoco.
Come potrò dire a mia madre che ho paura?
Chi mi riparlerà
di domani luminosi
dove i muti canteranno
e taceranno i noiosi.
Quando riascolterò
il vento tra le foglie
sussurrare i silenzi
che la sera raccoglie.
Io che non vedo più
che folletti di vetro
che mi spiano davanti
che mi ridono dietro.
Come potrò dire a mia madre che ho paura?
Perché non hanno fatto
delle grandi pattumiere
per i giorni già usati
per queste ed altre sere.
E chi, chi sarà mai
il buttafuori del sole
chi lo spinge ogni giorno
sulla scena alle prime ore.
E soprattutto chi
e perché mi ha messo al mondo
dove vivo la mia morte
con un anticipo tremendo?
Come potrò dire a mia madre che ho paura?
Quando scadrà l'affitto
di questo corpo idiota
allora avrò il mio premio
come una buona nota.
Mi citeran di monito
a chi crede sia bello
giocherellare a palla
con il proprio cervello.
Cercando di lanciarlo
oltre il confine stabilito
che qualcuno ha tracciato
ai bordi dell'infinito.
Come potrò dire a mia madre che ho paura?
Tu che m'ascolti insegnami
un alfabeto che sia
differente da quello
della mia vigliaccheria...
Fabrizio De Andrè
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Inviato da: lottergs
il 25/03/2009 alle 07:49
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il 25/03/2009 alle 07:21
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il 24/03/2009 alle 11:21
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