Frammenti di Ponza

Natale è….


Qualche giorno fa ho chiesto ai bambini della mia classe: “cos’è il Natale?” La risposta è stata unanime: “i regali!”Per me, bambina degli anni sessanta, era il presepe e ricordo con molta nostalgia soprattutto il momento in cui lo preparavamo. L’artefice di tutto era mio padre, Ciro, che con la sua creatività, rendeva tutto speciale. Il nostro era un presepe in cui le montagne erano di sughero e le casette erano state costruite sempre da mio padre. Mettevamo dei ramoscelli di pino che con il loro aroma inebriavano l’aria e il muschio (quello vero), per me quello era il profumo del Natale.Io e mio fratello ci litigavamo i pastorelli (ne avevamo alcuni preferiti) che passavamo a papà, che poi li collocava con cura al posto più consono.Nel nostro presepe c’era un pastorello che il mio papà aveva comprato da bambino e l’aveva pagato mezza lira.Davanti alla capanna di Gesù Bambino alla fine, mia madre metteva la sabbia, che sembra sia di buon augurio.Quando ero piccola passavo molto tempo davanti al presepe, immaginando quella famiglia di Nazareth.A Ponza arrivavano anche gli zampognari che facevano il giro per le case. Io avevo un po’ paura di loro, mi rifugiavo nell’altra stanza, ma ascoltavo incantata la loro nenia natalizia.Erano tempi molto diversi da oggi, c’erano pochi regali ma tanto amore e noi piccoli non chiedevamo molto, ci accontentavamo di poco.Nella mia casa odierna, in tutti questi anni, non è mai mancato il presepe.Un Natale senza presepe che Natale è………….