Frammenti di Ponza

I ponzesi di oggi…


Sono molti anni che non vado a Ponza d’inverno perché, purtroppo, non riesco ad andare in quel periodo ma le persone che si sono recate in questi ultimi anni, mi hanno descritto un quadro desolante.Ponza, d’inverno, è un’isola di fantasmi, un mortorio, negozi chiusi, per strada non incontri nessuno, a parte qualche cane o gatto.La maggior parte dei ponzesi si è trasferita a Formia ma tra poco, in primavera, sarà un pullulare di persone che biancheggiano, riassettano le loro case da affittare ai turisti che vengono nella nostra amata isola.I negozi riapriranno e per fare la spesa sembrerà di entrare in una gioielleria perché tutto costa molto più che altrove.Ormai molti ponzesi lavorano solo i tre mesi estivi, sono quasi spariti i mestieri dei nostri nonni come il contadino e il pescatore, si sa rendono poco…..ed ecco spuntare barcaioli,ristoratori, affittacamere improvvisati.Ormai il lavoro dei ponzesi ruota solo ed esclusivamente intorno al turismo ma non si fa niente per prolungare la cosiddetta “ stagione “.Tutto questo benessere economico ha portato all’individualismo.Non c’è più collettività e altruismo mentre nel passato, quando il ponzese era povero, c’era molta solidarietà.Ora tra di loro non corre buon sangue, c’è molta invidia, prevalgono i propri interessi su quelli altrui.L’isola, purtroppo, è intesa soltanto come fonte di guadagno, da sfruttare all’inverosimile, non un luogo da amare, da salvaguardare, per noi e per le nuove generazioni.