Bushi ni nigon nashi

Il futuro è proprio sprecato con certa gente...


 E no eh, la vita non è mica un fantasy. Mica puoi star lì ad attraversare valli incantate e sentieri magici insieme agli elfi, alla ricerca di un portale per un'altra dimensione in modo da sfuggire alla scadenza della rata dell’imu. Non è che puoi andartene a zonzo per i giardini delle fate a cercare spunti per pagarti i contributi. Nessuno ti aiuta, non c’è Gollum che tenga. Stasera guardavo una di quelle trasmissioni che la gente comune non dovrebbe vedere, una di quelle che se fossi io l’addetta ai palinsesti inserirei in fascia protetta da bollino rosso. La visione di questo programma non è adatta ai lavoratori precari, agli operai in cassa integrazione, agli impiegati in scadenza di contratto, alle segretarie sexy, agli esodati (che non so voi, ma a me solo la parola fa pensare a dei naufraghi su una zattera in mezzo all’oceano), agli studenti universitari, alle mogli dei calciatori e a chiunque altro. Sono ammessi alla visione solo i dipendenti statali e parastatali, purché in presenza di un santoinparadiso.Come diceva quello noi siamo la generazione finale di questa storia. Non importa il perché. Il perché non mi salva. Quindi piuttosto che chiedermi il motivo, fare calcoli e analizzare statistiche io andrei lì davanti, al portone di dio* intendo, e lo sfonderei a calci.Il perché è semplice. Dovremmo tutti, tutti, riprenderci il presente. Mentre viviamo di ricordi e in un funzione di un futuro che – magari – non ci sarà. Dico magari perché come scrivevo stasera su twitter, la profezia maya è passata dall’essere una minaccia a diventare una speranza. Speranza che tutto, ad un certo punto, prenda una piega definitiva. L’azzeramento. Non importa cosa costerà. Quanto di quello che è stato costruito verrà sacrificato. Purché se ne esca.E’ che non abbiamo più diritti. In molti casi siamo senza un lavoro, niente contratti e figurarsi le garanzie, quelle ormai neanche mia nonna e una vita di onore e rettitudine alle spalle.Siamo quelli che non possono permettersi dei… figli. Non diamanti. Non macchine supercostose, non ville milionarie. Ma una vita, dignitosa, da non far pesare sulle spalle di creature innocenti.Il mondo è pieno di gente come noi, quelli che ad un certo punto mettono insieme due lire e partono, in cerca di qualcosa di meglio. Tipo… un’opportunità. Migranti senza risparmi, come i nostri nonni, ai tempi della guerra. E oggi noi che guerra dobbiamo ancora combattere? Quella delle prestazioni occasionali, degli stage non retribuiti, delle rate da pagare comunque, dei tagli alla sanità e all’istruzione. Ma non… ai costi della politica. Non al mercato della guerra. Che l’Italia sarà sì al collasso, ma mica può farsi sfuggire la possibilità di acquistare un lotto di 90 aerei cacciabombardieri Strike Fighter F-35. Utilissimi peraltro. E veniamo avvelenati, nel corpo e nello spirito, ogni santo giorno. Dalle fabbriche e dai nuovi provvedimenti di un governo tecnico che ha fatto peggio di un manipolo di babysindaci seienni ubriachi di sangria riuniti per il pic-nic. Mi domando, anche se, come dicevo domandarsi qualunque cosa a questo punto è perfettamente inutile, com’è che gente come noi, che si è rialzata dopo la guerra, la grande depressione, le inondazioni, i terremoti, la malavita organizzata e vallettopoli (risate!) possa aver permesso che ci riducessero in questo stato. Abbiamo smesso di essere eroi e siamo diventati tronisti, abbiamo abbandonato la Costituzione e ci siamo stretti al petto una bandiera che ha valore solo ai margini di un campo da calcio, abbiamo dimenticato l’onore e accettato compromessi. Votato sempre il meno peggio. Eccola la società che meritiamo. Siamo qui in fila aspettando che ci mettano l’anello al naso.