Bushi ni nigon nashi

C'è mancato poco che non succedesse mai...


 
Qualcuno mi dice scrivi ed io ci provo. Qualcuno che ha i pensieri al collasso, i giorni da contare, le note nella testa. Mi metto qui, stasera, e ci provo. Se non fosse stato per quei beep beep degli avvisi sul telefonino ci sarei già riuscita, se non fosse per quest’aria di pioggia che mi entra dalle finestre mi sarei chiusa dentro e avrei abbassato le tapparelle, puntato gli occhi sullo schermo, ammaestrato le parole a starsene in fila come voglio io. E invece fuori dal mio balcone c’è questa Roma che si inzuppa d’acqua e di aspettative, di luci e rumori, suoni, odori, miracoli ambulanti. Capita di incantarsi. Succede. Becchi proprio l’emozione giusta al momento sbagliato e lasci che ti porti via. Poi diglielo che non hai bisogno di altro dolore. Che hai già dato e che vorresti solo la luce dei domani che non riesci più a vedere, il senso del futuro, l’aspettativa del giorno dopo. E invece è tutto qui e adesso. Ora, proprio ora, nel tuo oggi di ogni giorno. E diglielo che la vita fa un po’ come vuole, a quella lì, diglielo che si rigira come vuole e tu non puoi fare nulla se non guardarla girare, porgere una mano – ogni tanto – per lasciarti trasportare dove non ci sono decisioni, né aspettative ingannate, neanche i tradimenti, gli abbandoni, i ricatti morali, le infezioni emotive, le brutte copie degli amori. Tu lascia che guidi un po’ lei e ti salverai. Permettile di fare il suo gioco, che tanto a ribellarti guadagni solo graffi, come con i gatti.Io da un po’ di giorni vivo così. Mai in attesa, ma con i palmi rivolti in alto. Mai a far domande, solo a dare risposte. Niente più lacrime, solo io.E volevo raccontarvela la mia storia, davvero, solo che le parole giuste stasera non affiorano, se ne stanno tutte accucciate intorno al falò delle buone intenzioni, bevono vino bianco, si ubriacano per strada e passano la notte a vomitare. Le parole giuste a volte sono persone sbagliate. Le persone sbagliate a volte sono quanto di meglio potresti chiedere alla tua vita, per quello che rappresentano e per come ti fanno sentire. Le sensazioni, è di quelle che devi fidarti, ogni percezione è una campana tibetana che ti risuona dentro. E il fatto che tu possa esplodere o implodere ad ogni rintocco ha il sapore di una verità che nessuno potrebbe raccontarti. Io non sono mai stata brava con le persone, ma le persone sono sempre state brave con me. Hanno preferito fidarsi. E io non le ho tradite. Le ho guardate negli occhi e accolto brutte verità e amabili menzogne, ho aspettato che capissero chi ero, da dove venivo e qual era la mia storia. Non ho mai voluto dirglielo. Per via di quella cosa delle campane, che devono risuonare di sensazioni pure, non indotte.Qualcuno è rimasto, qualcun altro è andato e non tornerà mai più. Qualcuno pensa a me e sorride. Altri stringono i pugni. Uno, uno soltanto, ignora io esista ancora. Ma è perché gli ho fatto del male. E il male ti cancella. Ti si insinua nel cervello, si inventa una proteina e con essa ti rimuove per far spazio a nuovi ricordi. Alle cose belle.Ognuno di noi, in fin dei conti, è l’angelo di qualcuno e la brutta bestia di qualcun altro. Basta tenersi pronti.