Bushi ni nigon nashi

Mab in Wonderland e altre favole moderne.


Le parole che mi saltano alle mani stasera sono affilate come lamette da barba, lascio che mi tagliuzzino i polpastrelli ma le trattengo, respiro prima di scrivere, conto fino a dieci e ritento, sarò più fortunata.Le immagini che mi saltano agli occhi invece sono indotte, qualcuno si è preso la briga di raccontarle tutte per bene, non lesinando particolari al microscopio, l’effetto rallenty, persino luoghi, date e orari, più la via crucis del cosa hanno mangiato, bevuto, pensato, provato, sognato. Omettendo volutamente, di contro, una cosa fondamentale: la merda. Perché ecco, va detto che è quella che complica le cose nelle romantiche favole moderne. Lo schifo della menzogna, l’orrore della noncuranza, il tradimento. Ora, ce la possiamo raccontare per bene questa favoletta interculturale, se siete tutti d’accordo aggiungiamo anche gli elfi, gli gnomi e un paio di draghi, che fanno sempre effetto, la strega cattiva invece è di default.C’era una volta, in un paese lontano lontano, una principessa brava, bella e amata da tutti. Si chiamava principessa Mab e va da sé che un giorno sarebbe diventata regina. Le piacevano le torte al cioccolato, le canzoni dei Pearl Jam e le persone con l’anima azzurra. “Perché l’azzurro – diceva a quelli che non capivano – è il colore delle cose che non finiscono mai. Come il cielo e il mare”. Un giorno incontrò degli occhi che avevano il colore di un azzurro che lei non aveva mai visto, anche se conosceva bene il mare, perché aveva nuotato insieme alle sirene e il cielo, perché aveva volato insieme agli angeli, e se ne innamorò.Non pensò a tutto quello che avrebbe comportato, né ai problemi, né alle difficoltà, non pensò al dolore, pensò solo che se proprio innamorarsi era un problema era davvero un problema meraviglioso.Voce fuori campo: la narratrice non conosce parole belle abbastanza da raccontare quanto accadde in seguito e perciò vi risparmierà il resoconto dettagliato dei 5 anni che seguirono, almeno fino a quando…… una mattina la principessa Mab si svegliò in una torre al bacio di un rospo, scoprì di essere stata depredata del trono e della corona, fu costretta a mangiare una mela avvelenata, si punse con un fuso (orario), scoprì che Babbo Natale non esisteva, la sua carrozza si trasformò in una zucca e, mentre veniva abbandonata in un bosco, perse la scarpetta, i mocassini e pure gli scarponi timberland.Voce fuori campo: io lo so che ora fa ridere ma quando successe era un po’ come quando dentro muori.La principessa Mab però non smise di sorridere. Cercava senza sosta la sua primavera, si aspettava ancora di vedere l’azzurro nell’anima delle persone, ringraziva ogni albero e ogni fiore per la bellezza di cui riempiva il mondo, parlava con le nuvole raccontando loro la storia che sarebbe stata, sognando cavalieri in techno sound e poetesse guerriere, mondi incantati, stelle cadenti, mozzarelle di bufala, Moët & Chandon, palloni da calcio e musica di violino. Voleva solo vivere per sempre felice e contenta. Mica voleva la luna.Oggi pensa che un giorno forse la incontrerà per caso come il Piccolo Principe incontra la Volpe e se ne prenderà cura come di una Rosa su un pianeta piccolo piccolo, ma – pare - non sia questo il giorno.The End. Per ora.E lo so che mancano i draghi, gli elfi e gli gnomi, andate di fantasia per questa volta, manca pure la strega dell’est, ma lo sapete che c’è, no? Nelle favole moderne c’è sempre, chiedetelo alle cancellerie dei tribunali, agli avvocati divorzisti, agli psicoterapeuti o a Dio. Questa è gente che ti massacra e ti chiede perché non collabori, ha l’arroganza esasperata del chissenefrega come stile di vita, gioca a fare la maledetta con la vita, ti butta benzina addosso e scagliandoti contro il fiammifero acceso ti chiede scusa con la più sincera delle espressioni. Tu ti lasci dar fuoco per un po’ così da poter affrontare con una certa dignità il freddo e il logorio della vita, collezioni pillole di disattenzione e ad ogni nuovo ceffone porgi l’altra guancia. Poi ad un certo punto è troppo anche per te.Voce fuori campo: è allora che volano i vaffanculo.